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La ricetta del sabato: tortini alle pesche con la ‘Bella di Cesena’

la pesca Bella di Cesena

Sabato, giornata dedicata alla cucina. Questa volta copio e incollo (anzi, copio e inforno) una ricetta semplice semplice dell’amico Michele Marziani. Il quale, dalle pagine di Chiamami Città, suggerisce di preparare questi dolcetti con la ‘Bella di Cesena’, la gustosissima varietà di pesche romagnole. “Spesa a chilometri zero”: dice qualcosa?

In ogni caso: la ricetta è davvero semplice e il risultato… di successo sicuro. Ideale per sane merende da offrire a bambini fortunati.

Con un frustino elettrico montare un etto di burro a temperatura ambiente e un etto e mezzo abbondante di zucchero di canna. Incorporare due uova, un barattolo di yogurt bianco, tre etti di farina, una bustina di lievito per dolci e un po’ di cannella.

Aggiungere due o tre pesche tagliate a dadini e condite con zucchero e limone.

Amalgamare il composto, mettendolo in stampini imburrati. Infornare a 180° per una ventina di minuti. Fare raffreddare.

Volendo, accompagnare con gelato alla vaniglia.

Buon appetito!

Dignità, parità, laicità anche per chi gioca “fuori squadra”

Non tutti siamo uguali e fatti con lo stampino. E per fortuna, mi vien da dire…
Sai, che noia, altrimenti!?

E comunque, chi può dire con certezza quali siano i confini di qualsiasi presunta “normalità”?

Nòrma, l’etimologia insegna, è parola latina che indica uno strumento di misura geometrico (una squadra per gli angoli retti). Qualcosa creato dall’uomo, dunque, per definire entro limiti e confini ben determinati lo spazio, l’aria: quanto di più libero possa esistere nell’universo.

All’homo sapiens piace codificare tutto il misurabile: metro, grado, chilo, ora, giorno, notte, giallo, rosso, nero, doremifa, andante con brio… Convenzioni, nient’altro che convenzioni. Ormai indispensabili alla nostra quotidianità, che vede spontaneità, sincerità, anarchia e libertà come pericolo per la serena convivenza.

E perché se qualcosa o qualcuno non riesce a stare “dentro la norma” deve per forza passare come fuorilegge e bandito?
Ciò vale per tanti ambiti della vita: non credo esista un’unica e sola prospettiva dogmatica per giudicare, e soprattutto rispettare, le persone e le cose. Anche quando non se ne condividono le scelte di vita e di relazione.
Partendo da questa constatazione pseudo-filosofeggiante segnalo l’inaugurazione della mostra fotografica “Vicini di casa”, curata da Marco Vincenzi e dall’associazione Lgbt San Marino, che si terrà sabato 23 agosto alle 16 al Chiostro dell’ex Monastero di Santa Chiara, nella vicina Repubblica di San Marino (potrebbe essere l’occasione per una gita sul Monte Titano diversa dal solito, che vada oltre la visita agli innumerevoli bazar che vendono paccottiglia “made in Taiwan”).

Lgbt sta per lesbiche, gay, bisessuali, transgender. Persone, anche se “non in squadra”. Potenzialmente tutti nostri colleghi, compagni di viaggio in bus o sul treno, clienti, fornitori, utenti allo sportello, amici, parenti vicini e lontani. Non vivono certo in riserve di caccia, queste donne e questi uomini: lavorano, mangiano, viaggiano, studiano, pregano negli stessi luoghi frequentati dagli altri, dai “normali”. Eppure sono “vicini di casa” che spesso non sappiamo – o non vogliamo – vedere.

L’obiettivo intelligente del fotografo Marco Vincenzi è stato puntato – con una prospettiva libera da pre-giudizi e stereotipi – sui partecipanti al “Bologna 2008 Pride nazionale”.

“Oltre l’informazione canonica – recita l’invito alla mostra – e al di là del solito folk e trasmesso dai media per chi non c’era, la manifestazione dell’Orgoglio LGBT è qualcosa d’altro; e l’occhio di Marco Vincenzi è riuscito a coglierlo. Romanticismo e normalità sono i protagonisti di queste immagini, che ben si inseriscono allo slogan del Pride italiano 2008: dignità, parità, laicità”.

La mostra, che resterà allestita fino a tutta domenica 24 agosto, è parte integrante della prima edizione del San Marino International Arts Festival che comprende anche lo spettacolo, in prima assoluta, che si terrà domenica 24 agosto alle 21,15.

Si tratta di “30 MILK”, di e con Michele Pazzini e la collaborazione di Emanuele Serpentini, che si terrà presso le Logge dei Balestrieri a cura di CafèLeche Factory e Teatro della Clavicola Produzioni.

Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, è ispirato da una vicenda realmente accaduta nel 1978 a San Francisco, quando l’ultraconservatore e omofobo Dan White uccise a sangue freddo il consigliere comunale Harvey Milk, noto esponente del nascente movimento gay. Ricostruendo i passaggi che hanno portato alla morte di Milk, lo spettacolo affronta e indaga i temi dei diritti civili e umani, l’omofobia, e racconta anni di lotte, martiri e conquiste.
N.b.: avevo trattato l’argomento Lgbt e discriminazioni sul lavoro in un precedente post di Cristella.it

Righe, intrecci e scarabocchi. C’est la vie, Madame

U i’e di dé che l’umour e va so, dal volti e va un pò zò…

Me a ne sò, a qué l’è tòt invrucié: dal volti um pè ad fé di gran scarabòcc…

Ci sono dei giorni in cui l’umore va su, delle volte va un po’ giù…

Non so, qui è tutto ingarbugliato: delle volte mi pare di fare dei gran scarabocchi.

Una delle poesie più note di Tonino Guerra si intitola “I scarabòcc” (gli scarabocchi)

Come scrive Carlo Bo nella prefazione alla raccolta dallo stesso titolo, in questi versi c’è, in sintesi, tutta la vita essenziale della poesia di Guerra: ‘una riga lunga e qualche intreccio, ecco una definizione perfettamente valida del suo lavoro’.

Fino al prossimo post, vi lascio alla lettura della poesia di Tonino Guerra…

I scarabòcc

Quèst l’è al murai

e quèst l’è i scarabòcc

ch’a féva da burdèl

se’ calzinaz,

da ménda ch’ò tachè

andè dri me’ braz

par fè una réiga lònga

e quélc invròcc.


Quèst l’è al murai

E quest l’è i scarabòcc.

Gli scarabocchi

Questi sono i muri

e questi gli scarabocchi

che facevo da bambino

col calcinaccio,

da quando ho cominciato

a seguire il braccio

per fare una riga lunga

e qualche intreccio.

Questi sono i muri

e questi gli scarabocchi.

Invìci, mè…

Durante una piacevole intervista ad un artista di Santarcangelo, l’altro ieri è stato nominato il grande Raffaello Baldini.

“L’ho ascoltato due o tre volte declamare i suoi testi”, ho dichiarato con l’intenzione di ostentare la “frequentazione” e la stima del poeta.

E l’altro, con un sorriso disarmante e un po’ malinconico: “Anch’io l’ho ascoltato spesso. Durante le nostre lunghe passeggiate insieme…”

Con un pizzico di sana invidia per Graziano, oggi trascrivo una breve poesia di Raffaello.

Buona lettura!

A n´e´ so
Invìci mè l´è un pó ch´a pràigh, ad nòta,
quant a m svégg, ch´a so lè, ch´a n´arciàp sònn,
l´è la vciaia? a n´e´ so, l´è la paéura?
a pràigh, e u m pèr ´d sintéi, a n´e´ so,
cmè ch´a n fóss da par mè, a n´e´ so, cmè che,
l´è robi ch´l´è fadéiga, a déggh acsè,
mo a n´e´ so gnénch´ s´a i cràid o s´a n´i cràid.

Non lo so
Invece io è un po’ che prego, di notte
quando mi sveglio, che sono lì, che non riprendo sonno,
è la vecchiaia? non lo so, è la paura?
prego, e mi pare di sentire dentro, non lo so,

come se non fossi solo, non so, come se,
sono cose che è difficile, dico così,
ma non so nemmeno se ci credo o non ci credo.

Raffaello Baldini

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Principesse e dintorni. Alcune segnalazioni

Approfittando della presenza nella reggia romagnola del webmaster personale di Regina Cristella (Dora, la principessa primogenita ormai romana d’adozione), alcune sezioni del sito www.cristella.it sono state aggiornate.

Nessun obbligo di lettura, beninteso… La breve guida che segue vuole dare solo alcune indicazioni a chi fosse interessato.

– Sezione Romagna e dintorni, rubrica Lettera 22: don Piergiorgio Terenzi risponde al professor Antonio Montanari (la provocazione era nel post Noi siamo anche quello che i nostri padri ci hanno insegnato) con due interventi sui problemi della Chiesa moderna. Il primo si intitola A domanda rispondo, il secondo A cosa serve se conquistate il mondo intero e poi perdete l’anima?

– Sezione Articoli: Cantieri Carlini: da Rimini sinfonie per i mari (la storia dei cantieri navali Carlini, famosi in tutto il mondo per le meravigliose barche a vela costruite a regola d’arte); Viserba si proclama Comune (un curioso articolo ispirato da un cartello sbagliato posto un mesetto fa – e prontamente rettificato – proprio di fronte a casa mia); la bella esperienza della mia amica Tiziana Fabbri che ha tessuto uno stretto legame fra i riminesi e una comunità poverissima del Brasile: Rimini-Fortaleza: “Vita Nuova” per 300 bambini.

E, a proposito di Principesse…

Visto che ci sono, segnalo agli amici l’ultimo post della “nostra” Princy, con il video riferito alla presentazione del suo libro. Vale la pena trascorrere dieci minuti del nostro “prezioso” tempo affacciati alla finestra di Marina Garaventa. Per tanti motivi, ma specialmente per la sua grande ironia.

Infine, lasciatemi una piccola gratificazione da mamma (i figli son pezzi di cuore…): nella facoltà di Dora gli esami non sfuggono all’occhio controllore dei genitori. Ecco l’ultimo in ordine di tempo (montaggio di un trailer) della mia principessa webmaster: teaser lungo e teaser corto.

In precedenza Dory aveva montato un altro esame, disponibile su Youtube, dove aveva aggiunto voce e versi… More is less (sul tempo e il suo valore).

Tutti lavori da Trenta e lode… (e non mi devo “stimare”?)