Fabio Silvestri, il Ken Follett di casa nostra, sarà al Circolo nautico “Fossa dei mulini” giovedì 17 agosto.

Potrei definirlo “il ragazzo della porta accanto”. L’ho conosciuto nell’ambito dell’iniziativa viserbese di bookcrossing a cui ho dato vita un paio di anni fa insieme a due cari amici. Fabio arrivò alla nostra postazione, timidamente, portandoci tre dei suoi libri. Già questo mi meravigliò: un ragazzo così giovane, che dichiarava di fare un mestiere (il metalmeccanico) che niente aveva a che fare con la scrittura, aveva avuto la forza di pubblicare tre volumi?

Certo, con le problematiche note a chi desidera informarsi sui meccanismi dell’editoria, i suoi meandri e i meccanismi più o meno trasparenti, questo era già un gran traguardo.

“Ne sto scrivendo un altro e sto correggendo il primo che avevo scritto, ai tempi pubblicato solo in versione digitale”, con questa dichiarazione, Fabio mi confermò di possedere una grande tenacia.

Ma bisognava leggerlo, prima di dare un giudizio.

Bene, tre libri letti in una decina di giorni in tutto: il grado di coinvolgimento era tale da invogliarmi a finire le storie il prima possibile, con il desiderio di “vedere come andava a finire”. E questo era già un buon indizio, anzi, ottimo. Inoltre: storie ambientate in luoghi lontani dalla sua/nostra Romagna (Portogallo, Persia, Stati Uniti, Africa) descritti in maniera coinvolgente, tale da farti sembrare di essere lì. Trame con nulla da invidiare ai romanzi storici di scrittori di fama che, a differenza di Fabio, possono contare su squadre di ricercatori al loro servizio. Infine, un pizzico di erotismo, qua e là, proprio alla maniera del prolifico Ken Follett.

L’autopubblicazione, sistema scelto ultimamente da Fabio per lanciare nel mondo le sue creazioni, può inciampare in qualche refuso o virgola da cambiare. In attesa di un “vero” editore che metta a disposizione gli editor e le altre professionalità indispensabili alla perfezione e che curi la diffusione dei suoi libri, qui a Viserba desideriamo far conoscere a più gente possibile il talento di un “nostro” ragazzo.

Proprio per questo, giovedì 17 agosto il Circolo nautico “Fossa dei Mulini” lo ha invitato per un “Incontro con l’autore”, dove – guarda un po’ – sarò io a intervistarlo. Parleremo soprattutto dell’ultimo libro pubblicato (quello che era anche il primo), ambientato a Parigi e, soprattutto in una Ucraina non ancora coinvolta nel conflitto in corso.

Per saperne di più, ecco l’articolo su Fabio che ho scritto per il Carlino di Rimini. Il giornale l’ha pubblicato, con qualche taglio, in data 27 luglio 2023 col titolo “Da tecnico metalmeccanico a scrittore di spy story”.

Nei week end può capitare di vederlo in spiaggia, con un paio di quadernoni aperti sulla brandina, intento a scrivere e prendere appunti. Un professore che corregge i compiti degli alunni? Nient’affatto: è il Ken Follett di casa nostra. Di Rivabella, ad essere precisi.

Fabio Silvestri, 41 anni, con cinque romanzi già pubblicati alle spalle, si ispira molto al notissimo scrittore britannico, pur mantenendo uno stile narrativo tutto personale, arricchito da approfondite ricerche storiche che usa come scenario temporale e geografico delle vicende che scaturiscono dalla sua fantasia. I suoi sono intrecci narrativi avvincenti ambientati in varie parti del mondo. Luoghi descritti sempre con dovizia di particolari, tanto da riuscire a far vivere al lettore le sfumature delle stagioni, i sapori dei cibi e persino gli odori dei posti raccontati.

La particolarità di questo autore sta proprio nel fatto che, sebbene possegga una dote per la scrittura indiscutibile, nella vita di tutti i giorni è impegnato in un mestiere che nulla ha a che fare con l’editoria. Fabio, infatti, diplomato all’Iti, è tecnico metalmeccanico presso un’azienda sammarinese, la “Denver Spa Stone Machines”. Un lavoro che lo impegna a tempo pieno. Quando trova, allora, il tempo per scrivere? «Nei week end, anche quando sono in spiaggia. – risponde – Oppure all’alba, prima di andare al lavoro.»

Com’è nata la passione per la scrittura?

«Ho sempre amato leggere in generale e la storia in particolare. – dice Fabio – Da giovane ho scritto qualche breve racconto ispirandomi alla musica, l’altra mia grande passione. Poi, in seguito a una trasferta di lavoro a Kiev di una decina di anni fa, ammirando la bellezza di quella città ho pensato che potevo farne lo scenario di una storia più articolata. Nacque così “La primavera di Kreschatyk”, la mia prima opera, inizialmente disponibile solo online e ultimamente rivista e rieditata anche in formato cartaceo.»

Il primo libro, ma anche l’ultimo, dunque, ambientato per lo più nell’Ucraina degli anni ’80, con paesaggi dalla bellezza mozzafiato descritti nelle diverse stagioni e il malessere socio-politico delle giovani generazioni che fa da sfondo alla storia narrata. Il Kreschatyk citato nel titolo è il corso principale di Kiev, il viale centrale con le vetrine eleganti e i locali alla moda.

Negli ultimi anni Fabio ha scritto altri quattro libri, che sono romanzie e spy story allo stesso tempo (“Sulle rive dello Zambesi”, “L’ultimo sarto di Persia”, “O retrato de Isabela” e “Novembre in Karabakh”), quasi tutti pubblicati col sistema del self publishing e comunque acquistabili online.

Instancabile, Silvestri sta già lavorando alla prossima opera, questa volta ambientata a Rimini. Un’anteprima per i lettori del Carlino?

«Epoca malatestiana e teatro Galli. Per scaramanzia non vorrei dire di più».

E così, il nostro ci lascia con tanta curiosità…

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