LA NAIVA… continua… (grande Raffaello!)

LA NAIVA (di Raffello Baldini) parte II

 

Vérs mezanòta, quant i è scap de cino,

u n s’è sintì caminé. Chi burdéll

i è rivàt te cafè, a bòssla vérta,

tòtt arnèd, l’è vnù dréinta la Sibéria,

mo cs’èll ch’ l’è, e’ canfiré? Ciudì cla pòrta,

i s’è scrulé i capòtt, i à tòlt un pòng,

e si bicìr tal mèni i è stè ‘lè

a vdai déu ch’i zughéva a bréscla zcvérta,

pu i è scap, par al strèdi

i lampiéun e’ paréa di dvanadéur.

 

Verso mezzanotte, quando sono usciti dal cinema, non s’è sentito camminare. Quei ragazzi sono arrivati al caffè, a porta aperta, tutti conciati, è venuta dentro la Siberia, ma cos’è, il Campo della Fiera? Chiudete quella porta, si sono scrollati i cappotti, hanno preso un punch, e con i bicchieri in mano sono stati lì a vedere due che giocavano a briscola scoperta, poi sono usciti, per le strade i lampioni parevano dipanatoi.

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