Che me ne farei di un ominicchio?

Leonardo Sciascia nel suo “Il giorno della civetta” divide le persone in cinque categorie.

“…l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più in giù: i piglianculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo… Anche lei, disse il capitano con una certa emozione.”
Paolo, 45 anni fa e senza baffi
Cristella è abituata troppo bene: il re consorte appartiene alla prima categoria (l’incontro, in caso contrario, sarebbe stato impensabile), così come la maggior parte degli amici.
Rispetto per tutti, ci mancherebbe, ma la stima piena e incondizionata è altra cosa.
Chi appartiene alla prima categoria può camminare per strada a testa alta perché è coerente e onesto. La mattina, allo specchio, vede un “appartenente alla prima categoria”. Se ha dei figli può guardarli diritto negli occhi.

Ma se parlassimo di donne?, ha chiesto Cristella su Face Book.
Pronta la risposta di un “amico” della rete, Marco Gobbi.
Secondo lui le categorie al femminile potrebbero essere così declinate:

Donne
Donnette
Donnicciuole
Selatiranoeselatengono
Cracracrapule
Ladòatutti

Siete d’accordo?

Questo articolo è stato pubblicato in Senza categoria il da .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.