Tre donne in Panda. Per non parlar del cane

ESTERNO GIORNO

Rimini. Spiaggia di Rivabella, confinante con quella di Viserba.

Una famigliola chiassosa arriva a bordo di una vecchia Panda grigia guidata dalla nonna “over 70”. Scendono tre donne e un cane.
E’ un pomeriggio dall’aria gelida. Sulle primissime colline attorno a Rimini la notte scorsa è scesa molta neve, ma il sole e il cielo terso invitano ad uscire di casa.

A dire il vero è la principessa Dora, ritornata da Roma per qualche giorno di coccole alla sua mamma, ad insistere: “Dai, Cri, così facciamo fare una corsa a Chicco e una passeggiata alla nonna Malvi!”

Il risultato? Un’oretta free a giocare sulla “spiaggia d’inverno.”. Sciarpe e berretti di lana, scarpe comode, un bastone da addentare, belle foto da scattare. Come sottofondo, sabbia bagnata, alberghi chiusi, nuvole che si buttano giù…
E, soprattutto, nessuno che viene a trascinarci via.

Chicco e Dora: giochi in spiaggia

Il mare d’inverno
è solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l’interno,
qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata,
una lettera che il vento sta portando via,
punti invisibili rincorsi dai cani,
stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui solo a cercare un caffè.
il mare d'inverno: spiaggia di Rivabella. in fondo, la Darsena di Rimini
Il mare d’inverno
è un concetto che il pensiero non considera.
E’ poco moderno,
è qualcosa che nessuno mai desidera.
Alberghi chiusi,
manifesti già sbiaditi di pubblicità,
Macchine tracciano solchi su strade
dove la pioggia d’estate non cade.
E io che non riesco nemmeno a parlare con me.
spiaggia di Rivabella. sullo sfono, gli alberghi chiusi di Viserba
Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me.

Passerà il freddo
e la spiaggia lentamente si colorerà.
La radio e i giornali
e una musica banale si diffonderà.
Nuove avventure,
discoteche illuminate piene di bugie.
Ma verso sera, uno strano concerto
e un ombrellone che rimane aperto.
Mi tuffo perplesso in momenti vissuti di già.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me

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