Fotografie d’arte e rovi misteriosi. Rimini è anche questo…

Ritorno sull’argomento dell’ex Corderia di Viserba, di cui avevo scritto qui e qui.

E’ uscito infatti nei giorni scorsi l’ultimo numero di Rimini In Magazine, la rivista con cui collaboro sin dagli esordi.

L’articolo Oltre i rovi Misteriosi, scritto a quattro mani con la collega Lina Colasanto, racconta del “passato, presente e futuro di un complesso proto-industriale, parte integrante della storia di Viserba”.

Le immagini, decisamente suggestive, fanno parte dell’opera fotografica Spiriti di Olimpia dello Studio Paritani di Rimini. Colgo l’occasione – visto che ci sono – per consigliare una visita approfondita al bellissimo sito di questi artisti riminesi. Senza tralasciare alcuna sezione… non ve ne pentirete!
Comunque, per chi non riuscisse a procurarsi una copia della pubblicazione, ho scansionato le tre pagine e le ho caricate su Flickr, dove chi fosse interessato può andare a pescarle…

Quindi, pagina 1, pagina 2, pagina 3. Dovrebbe funzionare, sono alle prime armi, con Flickr.

Buona lettura!

3 pensieri su “Fotografie d’arte e rovi misteriosi. Rimini è anche questo…

  1. Danda

    Bello l’articolo e ben impaginato! 😉
    Anche a me, che vengo qua da ormai 12 anni, ha sempre affascinato questo posto, ovviamente visto solo dall’esterno! Tutta quella vegetazione che pare essersi impossessata dei misteri del passato! Peccato che per questo progetto sia stato assegnato anche spazio per l’edilizia residenziale e commerciale. Da sola, la Corderia, con il verde attrezzato e quegli edifici storici ben ristrutturati, sarebbe stato un parco pubblico davvero splendido!
    Però se questo deve valere come spinta per la sistemazione dell’area ben venga!

  2. irishpeople

    oltre i rovi misteriosi capita anche di fare dei bellissimi incontri…l’altra sera percorrendo la via del vecchio mulino (alle spalle della Corderia) mi sono imbattuto in un gufo che placidamente si è andato a sistemate su uno dei paletti che tengono la recinzione, è stato lì qualche momento e al successivo passare di una macchina ha spiegato le sue ali e si è andato a nascondere nel fitto degli alberi della Corderia…una testimonianza che un posto come la Corderia sia ancora “vivo” e non soltanto un cumulo di rovine… spero proprio che la soluzione che si troverà a quest’area possa anche tener conto di questi simpatici e silenziosi abitanti.
    Paolo

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