Archivi annuali: 2008

Fellini Amsoscord? Cinema Fulgor: ciak, si gira!

“Ciak finale per il Fulgor”, titolava il Resto del Carlino del 18 aprile.

Forse sarebbe meglio dire “ciak iniziale”…

La vicenda del cinema di Fellini, ricostruito a Cinecittà per Amarcord (quello degli approcci del giovane Titta alla dirompente e sensuale Gradisca, quello dove Fellini ragazzino vendeva i suoi primi disegni al gestore in cambio dell’ingresso gratuito), a Rimini tiene banco da molto tempo.

“Una telenovela – scrive il giornale citato – che si trascinava da undici anni. Il palazzo che ospita il Fulgor è in pieno centro storico ed è ormai pericolante. Grigiore totale che verrà presto sostituito da pennellate di colore (magari in senso metaforico).

Almeno così si spera.

E’ stato finalmente sottoscritto, infatti, l’accordo fra l’Amministrazione comunale e l’Istituto Valloni, proprietario dell’immobile, che permetterà la ristrutturazione completa dello storico edificio. Potranno così partire i lavori per farne la nuova sede della Fondazione Fellini e un “Palazzo del cinema” dedicato al Maestro.

Non entro nel merito delle modalità economiche e contrattuali dell’accordo (contestate da una parte del Consiglio comunale). Saluto piuttosto la decisione con un “Evviva!”

In un precedente post avevo portato l’esempio del Comune di Gambettola, che, nel suo piccolo, trasformerà in “Museo del cinema” la casa natale del padre di Fellini, dove Federico bambino passava le sue estati.

I lavori, al Fulgor, dovrebbero prendere il via all’inizio del 2009. La facciata e gli interni saranno firmati da Dante Ferretti, due volte premio Oscar per la scenografia con The Aviator di Martin Scorsese e Sweeney Todd di Tim Burton. Sarà un restauro conservativo, che riconsegnerà a Rimini il Fulgor raccontato da Fellini in Amarcord. Al piano terra oltre alla sala principale, sarà realizzato un foyer che esporrà manifesti, costumi di scena e altri oggetti del cinema felliniano. Nei piani superiori ci sarà spazio invece per una piccola sala da cento posti (la nuova Cineteca), gli archivi e gli uffici della Fondazione Fellini.

Da riminese, mi vorrei togliere una curiosità. Chiedo agli amici che leggono da altre città: “Ma voi, ci verreste a Rimini per visitare il Fulgor/Museo Fellini? Conoscete gente, anche all’estero, che farebbe volentieri un Tour felliniano?

Vorrei fare una specie di sondaggio, visto che i miei concittadini non sono tutti d’accordo sulla buona destinazione dei fondi che andranno spesi per tutta l’operazione.

Non vorrei veder cambiare certi titoli: Amarcord significa “mi ricordo”. Amsoscord “mi sono dimenticato”.

Cristella’s acciacchi

“E riteniamoci fortunati di non vivere negli Stati Uniti!”, mi ha detto l’altro ieri un’amica incontrata in una sala d’aspetto dell’Ospedale Infermi di Rimini. E ha spiegato: “Ora che mio marito s’è ammalato di tumore, se dovessimo pagare tutto (visite, ricoveri, esami, medicine, terapie, eccetera eccetera) dovremmo vendere la casa!”

Ecco: io mi consolo ripensando a questo dialogo.

Nelle ultime settimane ho effettuato controlli e visite su diversi “distretti” del mio corpo e tutti hanno richiesto degli approfondimenti. 

In quindici giorni ho visto cinque dottori delle varie specializzazioni e prenotato sette fra analisi ed esami strumentali, girando da uno studio all’altro e telefonando di qua e di là. Una radiografia la farò all’ospedale di Santarcangelo, una visita in quello di Cattolica e una a Riccione, le risonanze a Rimini (ma mi avevano proposto pure Cesena, che comunque so già essere il mio punto d’arrivo). Ah, nel frattempo mi hanno anticipato che probabilmente dovrò fare una capatina anche a Bologna.

Insomma: posso essere incavolata? Perché a nessuno dei medici viene in mente che tutti i miei “pezzi di corpo” e i problemi relativi potrebbero essere in qualche modo collegati fra loro? Magari – chissà – si perderebbe meno tempo e si spenderebbero meno soldi prendendo in carico la persona nella sua completezza, eventualmente in regime di day hospital, in centri polispecialistici. Dove, naturalmente, i medici possano riuscire a ragionare in termini di squadra… Forse parlo di fanta-medicina?

E poi, che rabbia: l’appuntamento dall’ortopedico preso in febbraio me l’avevano dato per il 31 luglio! A pagamento, invece, il dottore mi ha visitato dopo tre giorni (per la cronaca: 130 euro per 10 minuti di visita). Rinviandomi, comunque, a fare le radiografie nella struttura pubblica.

Il neurologo, invece, ancora più veloce: ho telefonato martedì alle 18, il posto c’era già mercoledì alle 19. Poco più di 24 ore (e altri 120 euro). Almeno la visita è stata più approfondita (non so se è un buon segno, a dire il vero…).

E non è finita: per una risonanza devo attendere più di due mesi (a meno che, naturalmente, non vada a pagamento). Per l’altra niente telefono: dovrò andare a prenotare presentandomi personalmente.

Se do un’occhiata alle trattenute della mia busta-paga mi rendo conto che in trent’anni di lavoro come dipendente ho fatto la mia parte, nel contribuire a sostenere il Servizio Sanitario Nazionale. Quindi non è proprio vero che visite ed esami fatti con la mutua siano del tutto “a gratis”…

Sì sì, lo so: andrebbe peggio se fossi nata negli Stati Uniti…

Consolati, Cristella, dai!

Ecco le foto della sorgente in riva al mare

Gigi è andato ieri, io questa mattina.

sorgente Sourcion di Viserbella: la polla borbottante acqua fresca e da bere

“Alla ricerca della sorgente perduta“, si potrebbe intitolare questa avventura. Che poi, a parlare con la gente che oggi era a godersi il sole in spiaggia, non è neanche una cosa così sconosciuta. C’era un giovane papà, di 32 anni, che si ricorda quando, da bambino, al Sourcion ci si andava con bicchiere e bottiglia a prendere l’acqua da bere. Lì, sulla spiaggia. In quella polla borbottante che da qualche settimana è tornata a caratterizzare la battigia di Viserbella. “E’ molto più fredda!” ha esclamato meravigliata una bimba che giocava scalza nei pressi del cartello e a cui ho chiesto di ‘assaggiare’ col piedino quello strano borbottio.

Per non sbagliare, ho chiesto di accompagnarmi sul luogo preciso ad una memoria storica di Viserba: il signor Rocchi, 86 anni portati alla grande, che si è prestato anche per la classica fotografia (e mi ha pure offerto un ottimo caffé). Terrò buono il signor Rocchi per altre ricerche su Viserba e dintorni.

il signor Rocchi, viserbese 86enne

Av salut!
Ed ecco le foto di Gigi: Sourcion otografato da Gigi di WikicitySourcion fotografato da Gigi di Wikicity

Verruche (e non solo) da ridimensionare o far sparire…

E’ da un po’ di tempo che non leggo più gli oroscopi, specialmente quelli giornalieri e settimanali scritti su quotidiani e riviste. 

C’è stato un periodo, invece, in cui consultavo febbrilmente le previsioni riguardanti il mio segno (il Cancro, essendo nata il 23 giugno) e quello del “moroso” di turno. Un po’, dico la verità, mi lasciavo anche suggestionare e capitava che adeguassi il mio comportamento a quanto avevo letto.

A dire il vero, penso che la posizione degli astri al momento della nascita  possano anche avere una certa influenza sul carattere della persona. Di quelli nati nel mio periodo, ad esempio, si dice che siano lunatici, materni, sensibili, emotivi, attaccati al passato (confermato da questo sito che ho appena trovato).

Quando però durante una conferenza di un esperto astrologo chiesi se non fosse  stato più sensato prendere come riferimento la posizione astrale del momento del concepimento – visto che oramai la data del parto viene quasi sempre programmata (anticipata o posticipata) dalle esigenze degli ostetrici/chirurghi – mi dissero che ero completamente fuori strada.

Per gioco, questa sera ho dato un’occhiata al sito www.internazionale.it – segnalato tempo fa dall’amico Kikko – che ogni settimana aggiorna le previsioni astrologiche di Rob Brezsny.

Rob Brezsny è l’astrologo di fiducia della redazione di Internazionale.it. Ogni giovedì il suo oroscopo si legge da New York a Singapore, e da Caracas a Hong Kong. Poeta, scrittore e illuminato consigliere, Rob dispensa pillole di saggezza che Internazionale traduce in italiano, in esclusiva per i suoi lettori. Il suo sito è Free will astrology.

Ha scritto di lui Luisa Carrada, la titolare del blog Il mestiere di scrivere linkato a Cristella.it già dai primi giorni di vita:
”L’oroscopo della rivista Internazionale è veramente da non perdere (anche per la qualità della scrittura) e può offrire inedite prospettive e non pochi incoraggiamenti allo scrittore sconsolato. Anche il più scettico e razionale vi troverà degli spunti di riflessione utili… e il bello è che potete tranquillamente fregarvene di consultare il vostro segno zodiacale… io sono un Toro, ma lo leggo tutto e scelgo come pensiero-guida della settimana quello che mi piace di più, anche se si riferisce alla Vergine o ai Gemelli.”

Anch’io, come Luisa, leggo con curiosità le previsioni di tutti i segni.

Ma sentite un po’ cosa scrive Rob per il Cancro, settimana che va dal 18 al 24 aprile:

“Il medico Lewis Thomas ha scritto brillanti testi di biologia come The lives of a cell (Le vite di una cellula). Ci tengo a farti leggere alcune sue osservazioni sulle verruche: “Nel nostro corpo non c’è nulla di così coriaceo e resistente come le verruche. Eppure possiamo eliminarle con il solo pensiero. Attraverso la suggestione ipnotica, infatti, possiamo ordinare alle verruche di sparire”. Thomas lo considera un fenomeno ‘assolutamente straordinario, più sorprendente della clonazione o del dna ricombinante’. Leggo nei tuoi presagi astrali, Cancerino, che in questo momento hai il potere di realizzare una meraviglia simile. Con il solo potere della tua mente puoi ridimensionare o far sparire qualcosa di fastidioso come una verruca.”

Non aspettavo altro! Col solo potere del mio pensiero, oggi, oltre alle verruche, vorrei ridimensionare (“far sparire” mi sembra troppo cattivo e definitivo, detto da una signora)… alcuni (troppi!) politici dalla camicia verde.

E voi, cosa vorreste “ridimensionare”?

Il Sourcion di Viserbella è ancora vivo!

E’ Sourcion è ancora vivo!

Non ancora ripresa del tutto dallo shock elettorale (leggasi il mio commento al precedente post) mi accingo a rimettere le mani sulla tastiera per ricominciare a pasticciare con storie e parole e trovo un link fresco-fresco: un altro blog mi ha citato qualche ora fa, poco dopo la mezzanotte.

“Che c’è di strano?”, qualcuno dirà. 

Il titolare del blog Viserbalandia è Gabriele Bernardi, un giovane concittadino politicamente impegnato “dall’altra parte”. Anche lui nei giorni scorsi era ai seggi e immagino che abbia passato la serata, beato lui, a festeggiare e brindare in piazza in allegra compagnia…

Il fatto che comunque, la notte scorsa, abbia avuto voglia di scrivere su argomenti locali come quello del Sourcion (la sorgente di acqua dolce a due passi dal mare che caratterizza la spiaggia di Viserbella) mi rincuora alquanto. Tanto più che Gabriele è molto giovane e di solito sono i vecchietti come me che si interessano con tanta passione di tradizioni e memorie storiche…

Comunque, la novità è questa:

“Il nostro Sourcion e’ ancora vivo! – scrive Bernardi – Le pioggie degli ultimi giorni hanno riempito la falda e lui si è fatto rivedere, sgorgando ancora sulla spiaggia di Viserbella. La nostra sorgente, seppellita e coperta di cemento dalla cecità e dall’ignoranza, potrebbe essere un valore aggiunto alla nostra offerta turistica, fa parte di noi e del nostro territorio da sempre e invece lo teniamo nascosto come ce ne dovessimo vergognare. Perché non si possono valorizzare le nostre cose? La Fonte Sacramora, il Sourcion, appunto. Ma ci sono il camping Carloni, il parco Sacramora, il mulino, la fossa dei mulini, la Corderia. Perché? Per quale motivo le nostre identità devono per forza essere cancellate?”

Appena possibile andrò a fotografare, se ce la farò, questa “rivincita” della natura (ricordo che l’acqua della sorgente qualche decennio fa era stata convogliata al largo con un tubo sotterraneo).

Avevo trattato l’argomento anche in un post precedente

Riporto qui di seguito anche un articolo scritto agli inizi di marzo.

In tempi di siccità e di emergenza idrica a Viserba e dintorni qualcuno va a rispolverare storie antiche (ma neanche poi tanto) che s’intrecciano con la leggenda. Tutti sanno che la zona di Rimini Nord è sempre stata caratterizzata dalla presenza di acque sotterranee e di numerose sorgenti. La più nota è la Sacramora, dall’estate scorsa misteriosamente a secco. Fino agli anni Sessanta sulla spiaggia di Viserbella, all’altezza dell’attuale via Busignani, c’era anche un luogo dove l’acqua dolce che sgorgava abbondantemente a pochi metri dal mare dava vita alle sabbie mobili. Si chiamava “E’ Sourcion” (si trova anche scritto “surcion” o “surcioun”), denominazione forse dovuta al cerchione in cemento armato che era stato posto a protezione dell’area. Secondo alcuni il nome deriva invece dal francese “source” (sorgente), così come l’avrebbero indicata le truppe napoleoniche durante il passaggio in Romagna. Una cinquantina d’anni fa venne anche rilasciata una concessione mineraria, denominata “Sortie”, mai sfruttata. Gli anziani raccontano che le sabbie mobili di Viserbella erano lo spauracchio della loro infanzia, poiché si diceva che in un pomeriggio nebbioso quel gorgo avesse inghiottito un contadino e il suo carro trainato dai buoi. Le mamme proibivano ai bambini di allontanarsi fino al Sourcion. Ma molti provavano a esplorarlo ugualmente, come raccontava il professor Enea Bernardi nel libro “Storie su due piedi”.
“Legati tutti insieme a una lunga corda sottratta ai marinai, mandavamo uno di noi, tirato a sorte, verso il centro delle sabbie mobili. Nonostante i reiterati tentativi spericolati, nessuno di noi ragazzi riuscì mai ad arrivare al centro: man mano che si avanzava, si sentiva una forza invincibile che succhiava verso il basso, i piedi annaspavano fasciati dalla sabbia inconsistente. La sensazione era di precipitare in un vuoto senza fine, come negli incubi dei sogni. La guerra distrusse anche a Viserba case e memorie. I soldati si accamparono intorno a ‘E’ Sourcion’, scaricandogli addosso rifiuti e macerie. Iniziò così la sua agonia. Negli anni del dopoguerra lo vidi boccheggiare perché non riusciva più a respirare e a succhiare. Erano rimaste le polle centrali, quelle che noi ragazzi non avevamo mai osato profanare. Il colpo di grazia definitivo gli fu dato quando fu riempito con colate di cemento e il grande anello fu abbattuto, per lasciare il posto a una spiaggia piatta e sbiadita”.

Con una nota di quattro anni fa il Comune preannunciava un intervento per la valorizzazione della sorgente da effettuarsi “previo nulla osta degli organi competenti, prima dell’estate 2004”. Nulla di fatto, però.

Cosa rimane dunque oggi del Sourcion oltre ai racconti dei nonni? Al suo posto c’è la piscina di un albergo. Un po’ più in là, sulla battigia, qualcuno ha piantato un cartello con su scritto “sorgente, source, quelle”.

Il cartello sulla spiaggia di Viserbella - 29 febbraio 2008