Ricordo ancora l’arrivo al pronto soccorso e l’infermiere che mi consiglia di raggiungere il reparto di ostetricia camminando sulle mie gambe. Il lungo corridoio, che poi ho ripercorso mille volte in questi anni, pareva più lungo del solito. A metà strada, più o meno dove c’è la chiesina, mi sono dovuta fermare perché… si erano “rotte le acque”. Pozzanghera lasciata come ricordo sul pavimento e, se non mi fossi sbrigata, Cinzia sarebbe nata lì…
E’ vero, avevo partorito appena quindici mesi prima e, in un certo senso, la strada era stata già aperta da Dora, la sorellina che ignara, a casa, era stata portata a dormire dalla nonna Malvina.
Al ritorno a casa, cinque giorni dopo, Dora pensava fosse un bambolotto, visto che in macchina la piccola non aveva fatto altro che dormire. Quando però dalla cameretta venne il primo vagito, mentre noi eravamo tutti seduti a tavola, Dora, sorpresa per quello strano rumore, disse, guardandoci con i suoi bellissimi occhi verde-azzurri: “Oh! Gatto?”
La fotografia scattata una settimana dopo sul terrazzo della nonna può dare l’idea di com’erano quei giorni: due bambole piccine picciò che uniscono le rispettive manine a quella di Cristella. Complicità e sostegno reciproco che, come ogni mamma, mi auguro (e auguro a loro) duri tutta la vita.
Cinzia si è dimostrata da subito determinata e vivace. Anzi, prima di “subito”, visto che anche quand’era dentro di me era tutta capriole e calci che mi scombussolavano giorno e notte.
Autonoma, coraggiosa, decisa, deliziosa “rompiballe”. Quando si prefigge un obiettivo è più che certo che lo raggiungerà. E “alla grande”, perché se deve fare qualcosa la vuole fare bene!
Ventun anni, una volta, era l’età dei maggiorenni. La mia principessa lo è da molto tempo: “seconda” solo perché nata un po’ dopo l’altra principessa. Per il resto, anche lei, sempre, “prima”!!!
Buon compleanno, principessa Cinzy! Grazie di essere così come sei.