I ravioli al sugo di pesce più buoni di Rimini? Alla Festa dell’Unità di Lagomaggio.

“Mamma, stasera uscite, vero?”

Quando viene da una figlia ventenne, questa semplice domanda sottintende: “Sai, perché ho già invitato a casa i miei amici e voi due sareste di troppo, visto che la cucina è una sola e la tv pure. Tra l’altro ho già ordinato otto pizze ed altrettante birre e fra un po’ arriva il pony-express. Mica ce le vorrai far mangiare fredde o accovacciati nella mia cameretta? Vero, mà, che stasera tu e il bà avete un bell’impegno in giro, magari una sagra o un concerto? E poi, volevamo guardare l’ultimo film scaricato da internet…”
Allora? Il bà ed io, si cerca di far buon viso a cattivo gioco… D’altronde anche noi abbiamo avuto vent’anni, no?

Per le cene fuori casa, a Rimini e dintorni ristoranti e pizzerie non mancano.

Ma d’estate (benedetta sia l’estate!) ci viene in soccorso il ricchissimo calendario di sagre, che solo a nominarle talvolta  viene anche da ridere: da quella della patata e degli gnocchi di Montescudo, a quella delle pappardelle al cinghiale di Gemmano, passando dalla dolcissima Festa del miele di Montebello.
Quasi ogni sera, dunque, si può scegliere una destinazione raggiungibile in mezzora di macchina e godersi qualche specialità cenando al fresco, su in collina.
E le Feste dell’Unità, dove le vogliamo mettere? In questi giorni il dibattito è aperto sul nome. Come si chiameranno in futuro questi appuntamenti, quando a gestirli saranno i volontari di un partito che ancora deve nascere? Boh?
Comunque, che si chiamino Feste dell’Unità o dell’Ulivo, poco importa. Che si mangi in piatti di plastica e su lunghi tavoloni, beh, si può anche chiudere un occhio, quando dentro ai piatti ci trovi qualcosa che ti piace.
 
Da giugno a settembre il calendario delle Feste dell’Unità, qui da noi, lascia pochi giorni vuoti.
Io e il bà, gentilmente invitati a lasciar libera la casa, ci siamo così fatti quasi tutte le feste della provincia (e altre ce ne saranno…), sviluppando una conoscenza critica di quanto offrono questi improvvisati chef, che spesso sono professionisti in pensione o prestati per qualche sera al partito.
Alla Festa di Canonica, andare per credere, si sono specializzati nella trippa e nelle lumache in umido. A Viserbella (caso unico, ripetono la festa anche fra Natale e Capodanno) in cucina ci sono dei pescatori, così come a Bellaria. Quindi  qua si deve assolutamente ordinare lo “spiedino del marinaio”, cucinato a vista su di un letto di sabbia: il fuoco al centro e, infilati verticalmente in cerchio, a una ventina di centimetri, gli spiedi di legno di tamerice con pesce succulento che si cucina al calore della fiamma viva. A Santarcangelo si va per la trippa (seconda solo a quella di Canonica, secondo una coppia di nostri amici), ma anche per il cinghiale con polenta. Rimini si ricorda per tutti i piatti di pesce e per la pizzeria, gestita dall’associazione Rimini Pizza fondata dall’amico Carmelo Calabrese. Ma il piatto più buono di quest’anno, ai primi di agosto, l’ho gustato alla Festa del quartiere Lagomaggio, a Rimini: ravioli al ragù di pesce come non ne avevo mai mangiati!
Non saranno ristoranti da Guida Michelin, d’accordo, ma secondo il mio modesto parere certi piatti delle Sagre delle patate e degli strozzapreti (che dir si voglia) e delle Feste dell’Unità o dell’Ulivo (che P.D. voglia) sono davvero impareggiabili.

Potrei anche raccogliere le segnalazioni dei lettori di questo blog su specialità assaggiate in feste e sagre, perchè no? Magari ne vien fuori una guida nuova ed originale, con o senza stelle…

“Uscite anche stasera, mà?”
“Si, bella. E non sai cosa perdi…”

11 pensieri su “I ravioli al sugo di pesce più buoni di Rimini? Alla Festa dell’Unità di Lagomaggio.

  1. Signor Ponza

    Mi sono sempre piaciute le Feste dell’Unità, non me le perdo mai. Quella di Milano è grande, piena di eventi e bancarelle. Però quelle piccole di paese sono sempre le migliori e dove si mangia meglio.

  2. Pingback: www.ds.rimini.it

  3. Mauro

    Eh no, Maria Cristina! Mi deludi….la Festa dell’Unità di Santarcangelo me la “rubrichi” solo con la trippa e cinghiale con polenta? Ti ho visto ieri sera scorazzare con tuo marito tra gli stand della più bella e lunga Festa dell’Unità della Provincia di Rimini, nella speranza che ti accorgessi che c’è ben altro! Senza farla lunga, il top si raggiunge con le rane, e al secondo posto ci metterei le lumache e lo stinco, poi trippa e cinghiale, ma le rane fatte dal mitico “Gnola” non hanno eguali!! Ti aspetto ogni sera fino a domenica 26 agosto, sono certo che metterai i ravioli al sugo di pesce di Lagomaggio….a mare!
    Scherzo….li ho mangiati anch’io quei ravioli, sono eccellenti!
    Un abbraccio.
    Mauro

  4. Cristella

    Delle rane in umido, ieri sera, ho visto solo il sughetto rimasto (per poco) nel piatto di Massimo… ed i successivi inzuppamenti di pezzi di piada. C’è tempo fino a domenica, per fortuna.
    Mi sa che domani sera la mia figliola ha di nuovo bisogno della casa senza mà e bà fra i piedi!
    As avdém, Mauro.

  5. gerry

    Le rane più buone mi duole dirlo le ho mangiate alla festa dell’Unità di S.Vito.
    Buona continuazione e fatemi vincere l’auto, ciao!

  6. Cristella

    Acc… mi sono dimenticata di San Vito! Le ho mangiate anch’io, Gerry, ed erano buone davvero. Grazie per avermelo ricordato. La macchina, però, vorrei vincerla pure io… Semmai facciamo a metà.
    Ciao

  7. Cristella

    Oltre che San Vito, nel mio post non ho parlato della Festa alle Celle (beh, sì, ve l’avevo detto che me ne faccio mancare poche, di feste… la dieta, tanto, la ricomincio ogni lunedì…).
    Alle Celle io ordino sempre l’insalata di pesce (mi pare che sia opera di Giungi, l’inossidabile) e vado sul sicuro.

    E che dire di Poggio Berni? Anche lì ho gustato “rane in umido”. In più, lassù, gioca a favore la location: quel meraviglioso balcone naturale sulla Riviera non ha pari.

    As avdem!

  8. Roby

    Carissima, vorrei fare un piccolo paragone, a prescindere dal fatto che sono d’accordo su tutto ciò che avete detto ed elencato, provate a vedere qual’è la festa che nel menù riporta svariate specialità di carne e altrettante di pesce… Viserbella ricca di pesce assente quasi la carne, Santarcangelo l’esatto contrario gran menù di carne eccellente ma il pesce non c’è.. San Vito? mi piacerebbe allegare qui il menù… carne e pesce in un binomio inpareggiabile!
    ciao
    Roby

  9. Cristella

    Sono d’accordo, Roby.
    Perché ognuno ha i suoi gusti e tutti hanno eguali diritti. Ehm… potremmo declinare lo stesso discorso ad altre sfere, ma poi rischiamo che questo blog venga preso d’assalto dai sexomani…
    Allora, me lo segno per l’anno prossimo: San Vito garantisce le Pari Opportunità fra carne e pesce.
    Voto positivo per San Vito.

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