A Pennabilli, se non ci saranno impedimenti dell’ultima ora, Tonino starà un po’ con noi. Spero di potergli chiedere qualcosa. Poi, lo so, basta dargli il “la”, che lui diventa irrefrenabile e racconta, affabula, incanta…
Dal libro che ho acquistato l’ultima volta che l’ho incontrato, il 15 gennaio a Gambettola, mi piace citare un brano della biografia scritta da Rita Giannini. Una descrizione che personalmente sento molto vicina e che vedo bene declinata anche sull’associazione Ippocampo, di cui sono una dei soci fondatori.
“E’ come fosse connaturata in lui la dimensione errante – scrive Rita – ma non errabonda o sognatrice, sempre invece alla ricerca del legame con le radici, con la terra, con la lingua madre, con l’infanzia, che è il nostro paradiso. E’ senz’altro per Guerra quello che ci riconcilia con il mondo, è la memoria che ci offre lo spunto per tenerci saldi alla vita, è il passato che ci dona il futuro, così come è il dubbio ad alimentare la domanda sul significato della nostra esistenza. E potrebbe essere la domanda a essere essa stessa il significato.”
Il libro , dal titolo “La Valle del Kamasutra, segni, sogni e altro scelti dal poeta” (ed. Bompiani) è a cura di Salvatore Giannella.
Sulla mia copia , alla prima pagina, c’è il regalo di Tonino per me. Eccolo: