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Il fine settimana? In cucina!

Come donna che lavora anche fuori casa riesco a dedicare un po’ più di tempo alla cucina soltanto di sabato e di domenica. Negli altri giorni la spesa è sempre fatta di corsa, possibilmente al supermercato e confesso di comprare piadine precotte e sacchetti di insalata già pronta.

Il sabato mattina, finalmente, prendo una pausa e rallento.

In quest’ordine: giornale, caffé, fornaio. Poi al mercatino di quartiere, prima da Andrea per la frutta e la verdura fresca e dopo un’occhiata al banco del pesce. E’ ormai un rito. Carica di borse risalgo sulla bicicletta – rischiando di venire investita per lo sbilanciamento e per il traffico sempre esagerato di Viserba – e torno a casa a sistemare il tutto. Operazione che mi impegna fino all’ora di pranzo. Il week end è per il riposo, chi lo aveva detto, già?

Non sono una gran cuoca, lo confesso. Lo è mia suocera e lo era mia madre, donna semplice e modesta che come unico libro della sua vita, prima del mio Trama e ordito,  ha avuto in casa La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi.

Come dichiarato durante la mia partecipazione alla Prova del cuoco di Antonella Clerici, io negli strozzapreti ci metto anche un uovo. Poco, uno per una dose di pasta sufficiente per quattro persone. E’ l’uso che ho imparato da mamma, suocera e sorelle. So che la tradizione non li vorrebbe, ma a casa mia si mangiano fatti così.

Per la ricetta degli strozzapreti di Cristella rimando al racconto e al video in Romagna e dintorni.

E, visto che alcune amiche mi hanno chiesto di inserire nel sito qualche riferimento alla cucina, da oggi inauguro la sezione Ricette, sempre in Romagna e dintorni.

Senza pretese, però! Come al solito, semplicemente, racconterò ciò che ho imparato da loro, le donne della mia famiglia. Ma pure ciò che ho sperimentato da sola, talvolta anche sbagliando…

A proposito: domenica 24 giugno a San Mauro Pascoli sarò con Franca Fabbri alla presentazione del suo ultimo libro (“A tavola. Il girotondo della vita”).

Medea, tragica e sola

Ieri sera, all’ora di cena, l’annunciatore del Tg, senza cambiare di un filo il tono della voce, comunica che Margherita Agnelli litiga per l’eredità, Fabrizio Corona se la prende col piemme, in un paese del Trentino una bimba di sei anni è stata accoltellata dalla sua mamma ammalata di depressione.

Ma dico! Certe notizie non dovrebbero venire in qualche modo filtrate?

Ho immaginato famiglie più giovani della mia sedute attorno ad altre tavole. Bambini con l’età giusta per comprendere che sì, forse anche la loro mamma, la stessa che adesso fa finta di sorridere, potrebbe una mattina prendere un lungo coltello e aggredirli… 

Tragica Medea, sola e abbandonata ai suoi incubi.

Mi è piaciuta la riflessione di Maria Rita Parsi, su Il Resto del Carlino di oggi.

“Ancora una volta una bambina di sei anni è morta in modo violento. E’ stata accoltellata dalla madre, mentalmente malata, alla quale, comunque, non era stata sottratta, bensì affidata. I bambini sono persone, hanno diritti che debbono essere rispettati tra i quali quello di crescere in un ambiente mentalmente sano, rispettoso dei loro bisogni. I bambini non possono e non debbono crescere con adulti mentalmente malati e ferocemente in conflitto fra loro. Anche se queste persone sono i genitori. Per i bambini è tollerabile la fame, la miseria, la malattia dei loro parenti. Ma non sono tollerabili gli spettacoli penosi della loro follia, devianza, violenza vicendevole. Vero è che i bambini, nel timore di rimanere soli e di perdere ogni punto di riferimento affettivo, sopportano e si legano in modo anche morboso e, perfino, tutelano e difendono figure genitoriali assolutamente incapaci, inadeguate, addirittura indegne. Non bisogna, però, favorire per queste creature non accudite e violate il mantenimento di simili condizioni di vita per mantenere in vita nuclei familiari dannosi e difficilmente recuperabili. Quindi i bambini debbono trovare altre acoglienze in famiglie affidatarie e cure adeguate al loro dolore”.

Il dolore dei bambini! Il dolore delle mamme ammalate! Ma chemmefrega di Margherita Agnelli e di Fabrizio Corona…

 

L’Italia è una repubblica fondata sulle badanti

L’Italia è una repubblica fondata sulle badanti. Anche la Romagna lo è.

Se molte donne romagnole possono permettersi il lusso di non lasciare il lavoro fuori casa per accudire un familiare anziano o ammalato 24 ore su 24 – cosa che accadeva di norma, almeno fino a qualche tempo fa – questo lo si deve ad altre donne.

Ucraine, rumene, moldave, albanesi, filippine, sudamericane… Giovani, di mezz’età o in là con gli anni. Belle e piene di dignità. Quasi tutte con titoli di studio medio/alti.

Le vediamo nei parchi spingere le carrozzine dei “loro” nonni. Le incontriamo al supermercato per spese limitate allo stretto indispensabile. Sulle panchine a scaldarsi l’un l’altra nella mezza giornata di libertà.

Mentre cercano un nuovo lavoro (e una nuova casa) perché “nonno morto”…

La ruota produttiva continua a girare, a Rimini come altrove, grazie anche a queste straordinarie donne che lasciano i figli in patria affidati alle nonne (altre donne!), mentre i mariti sono assenti, se non “a carico” loro stessi.

Le riconosci dai capelli cotonati o da quell’incedere incerto e rigido in bicicletta. Non le conosci di persona, non le saluti nemmeno. Le guardi di sfuggita, quasi indifferente. “Tanto – pensi – vanno per la loro strada…”.

Poi, da un giorno all’altro, senza averlo previsto, vengono da te.

Anche a casa tua succede qualcosa che ti fa benedire il giorno in cui una giovane signora di nome Ljuba ha deciso di lasciare la sua città ucraina per venire in Romagna a cercare un lavoro. Bionda, dolce e fidata, in due mesi appena riesce a farsi amare come figlia e sorella.

Per i familiari una parentesi troppo breve… Poco tempo anche per lei, di nuovo disoccupata per “cause di forza maggiore”.

Con la valigia in mano, a cercare un altro nonno da accudire.

Grazie Ljuba. Grazie, donne straniere, come faremmo senza di voi?

C’è una domenica anche per Rimini

Mare, collina, montagna, città d’arte, itinerari enogastronomici… Ce n’è per tutti i gusti. E’ una terra, la nostra Romagna, che dà mille opportunità a chi ama viaggiare, conoscere, scoprire.

Pensando forse alle Novelle per un anno di pirandelliana memoria, le Edizioni IN Magazine di Forlì hanno recentemente pubblicato una guida turistica che impegna il lettore-viaggiatore dal primo all’ultimo foglio del calendario.

52 domeniche in Romagna, così si intitola, indica un itinerario per ogni domenica dell’anno. A piedi, in bicicletta, in auto o in moto. Il territorio coperto comprende le province di Ravenna, Forlì-Cesena e, naturalmente, Rimini, con qualche puntata nella vicina provincia di Pesaro-Urbino.

La guida, strutturata in schede, è disponibile anche on-line: si può consultare l’itinerario preferito – ed eventualmente scaricarlo e stamparlo – scegliendolo tramite alcune opzioni selettive.

Per visitare la Rimini del “non solo mare”, quella che preferisco e che spesso anche i villeggianti più affezionati alla Riviera non conoscono, viene consigliato l’itinerario n. 38. Rigorosamente a piedi, suggerendo il periodo che va da settembre a marzo.

La passeggiata inizia all’Arco d’Augusto e termina fra le viuzze del Borgo San Giuliano, dove “è impossibile restare indifferenti a voci, odori ed atmosfere che escono da queste piccole case dai colori sgargianti attraverso le finestre lasciate aperte su vicoli e piazzette.”

A me andrebbe bene anche la bici.

Mi sa proprio che in una delle prossime domeniche – quando tutti vanno al mare – ci provo anch’io, ad andare a conoscere meglio la mia città.

E’ nata! Il primo vagito di Cristella.it

Dopo una fase preparatoria di una decina di giorni, annuncio con gioia ed emozione la nascita, avvenuta alcuni minuti fa, di www.cristella.it.

Il parto non è stato troppo difficile, grazie specialmente alla competenza professionale e alla disponibilità del webmaster Dora. Stiamo lavorando a distanza, io a Viserba (Romagna), lei a Strasburgo (Alsazia), ognuna trasmettendo all’altra le proprie competenze.

Fra un “come stai?” e “hai mangiato?”, un gioco di ruoli che ci ha prese ed entusiasmate – mamma e figlia solo geograficamente lontane – e ci sta ripagando con la gioia di veder crescere e trasformarsi sotto gli occhi la nostra creatura.

Già lo amiamo come un figlio, questo sito. Anzi no, come una figlia.

Romagna è donna“, abbiamo voluto specificare nella home.

L’indirizzo ora è più semplice e breve, trovarci e ricordarci sarà più facile.

Registrate www.cristella.it nei vostri preferiti. Commentate il blog. Ditelo agli amici.

Non va dimenticato un grazie speciale – per l’ospitalità nel periodo di rodaggio di Cristella – al primo sito creato da Dora (www.lacastadeibaluardi.com), che si può comunque continuare a cliccare, insieme al suo doruchan’s blog. Anche per non perder troppo di vista la prospettiva che i nostri giovani hanno su questo mondo.