Da chi Zuclòn: il perché e il percome della nuova insegna sulla via Sacramora

Avere una pizzeria-ristorante praticamente in casa? Certo che per una che è in dieta perenne questa non è proprio la situazione migliore!

Ad ogni modo, l’apertura del nuovo locale, avvenuta in queste settimane, ha il significato di una “botta d’orgoglio” – a dirla con le parole del maestro Silvano – per Viserba e per la zona Sacramora in particolare.

via Sacramora 47 - Viserba di Rimini - tel. 0541 734737

 

 

 

 

 

 

 

Non è per interesse personale che racconto la storia dell’avventura imprenditoriale che parte praticamente da casa mia, ma proprio perché penso che in questi tempi in cui la gente guarda al futuro con incertezza e grigio negli occhi, sia veramente importante trovare chi invece ci mette del suo e si rimbocca le maniche.

Vediamo , allora, di conoscere meglio questi Zuclòn, che hanno acceso una nuova luce sulla via Sacramora.

Sì, proprio così. Questi due giovani imprenditori che hanno fiducia nel futuro stanno portando una ventata di dinamismo e nuovi colori in un luogo che per anni pareva dimenticato.

Dopo la costruzione del Polo Scolastico di Viserba e della rotonda che collega la via Sacramora con la nuova via Presley, un aspetto meno campagnolo alla zona era stato portato dall’arrivo, nel 2010, del Centro Commerciale Sacramora, col grande Conad Superstore, bar e negozi vari.

E lì davanti, confinante col parco di Villa Ombrosa, l’ex Pensione Gemma di Campo, trasformata da alcuni anni in Residence Turistico Alberghiero, aveva preso ormai  un aspetto dimesso e, almeno ai miei occhi che l’avevano conosciuta negli anni ’80 ai tempi del boom turistico, sembrava quasi una principessa addormentata in attesa di una magia che la risvegliasse.

Prima di tutti ci hanno pensato i proprietari dello stabile: Malvina Tamburini e i figli Paolo e Claudio Morolli, che hanno deciso di investire nella riqualificazione abbellendo i locali interni (la vecchia sala da pranzo e la cucina) e lo spazio esterno.

Giovanni e Oscar: i due Zuclòn

 

 

 

Giovanni Ziroli e Oscar Piastra, già soci per diversi anni nella gestione del ristorante-pizzeria “Prima o poi” in zona Lagomaggio, hanno fatto il resto: arredi moderni e funzionali, colori giovani e, soprattutto, la nuova insegna gialla che da fine dicembre 2011 illumina la zona.

Da chi Zuclòn”, un nome che è tutto un programma.

 

 

La scelta è dettata da ragioni che potremmo definire storico-geografiche.

Da piccolo venivo a giocare nel parco della Villa Ombrosa, che apparteneva a don Pietro Lodolini, conosciuto anche come ‘don Zuclon’ – racconta il pizzaiolo Giovanni – Quando ho visto disponibile il locale proprio confinante con questo luogo che per me era così misterioso mi sono venute in mente mille cose, le scorribande con i compagni, don Zuclòn che ci rimproverava, le corse, i dispetti. Una grande nostalgia e tenerezza per gli anni della mia infanzia. Per questo mi è piaciuto il posto e con Oscar, mio amico e socio in questa avventura imprenditoriale, non abbiamo avuto dubbi: ci chiameremo ‘Da chi Zuclòn’.”

Ed è quindi sotto questa insegna che parte l’avventura.

La pizzeria con forno a legna a vista è il regno di Giovanni Ziroli, erede di Carmine (se le ricordano ancora, le sue pizze in via Pallotta, gli ex ragazzi di Viserba!). Servizio in sala e direzione nelle mani di Oscar Piastra, che fra l’altro è stato direttore della pizzeria O’Malomm a San Patrignano.

Che altro dire? Un “grazie!” speciale a chi, coraggiosamente, ha investito denaro ed energie in un momento non facile. Ma, soprattutto, un enorme “in bocca al lupo, ragazzi!”

Ricordo che il locale in questo periodo apre alle 19, è chiuso nella giornata di lunedì, e che essendo già molto frequentato è meglio prenotare il tavolo (tel. 0541 734737). E’ in via Sacramora 47.

Da chi Zuclòn è anche su FB.

 

Infine, per chi volesse approfondire… qualcosa sul significato di Zuclòn.

Non tutti sono d’accordo sul significato di Zuclòn. Di certo è il soprannome con cui era conosciuto don Pietro Lodolini, che nel secondo dopoguerra fu sacerdote alla parrocchia di Viserba Mare e dal 1954 fino alla sua morte abitò a Villa Ombrosa.

Secondo alcuni i zuclòn (o, meglio, i zuclùn, come spiega Quondamatteo)  sarebbero gli zoccoli di legno che portavano i marinai. Per altri, invece, quando si dice zuclòn ci si riferisce a un testone, una persona dalla testa dura (ma questo sarebbe un vocabolo del dialetto veneto, più che romagnolo, dove suonerebbe piuttosto zucòn).

In ogni caso, i nostri zuclòn, come già spiegato, si sono ispirati al vecchio padrone della misteriosa Villa Ombrosa, di cui avevo scritto la storia qui e qui.

Dal dizionario romagnolo ragionato di Gianni Quondamatteo

Zuclùn 1

Mar. – Grossi zoccoli con fondo di legno d’abete e tomaia di cuoio, molto robusta, nella parte davanti. Si usavano soltanto a bordo, e per la sola coperta. Quando scendeva a basso per mangiare o per dormire, il marinaio abbandonava i zuclùn (detti anche schèrpi gròsi) avendo ai piedi grossi calzettoni di lana fatti a mano, i calztùn.

Zuclùn 2

Bot. – I zuclùn sono le radici del cipollaccio (Muscari comosun), pianta perenne dal bulbo fibroso. Cresce dal mare alla zona submontana. Un tempo i ragazzi dei contadini avevano il compito di dissotterrare i grossi bulbi neri, alimento per i maiali, nei terreni arati. Nell’Italia meridionale e in Grecia se ne fa ancora largo uso come alimento. Si trovano in vendita anche sui mercati di Milano.

Qualche immagine del PRIMA e del DOPO

gennaio 2012: la nuova sala con, in primo piano, il mangiatore di pizza Paolo Morolli (da notare l'aria soddisfatta)

anni '80: la sala da pranzo della Pensione Gemma di Campo

 

gennaio 2012: Residence Gemma di Campo e Pizzeria Ristorante Da chi Zuclòn

gennaio 2012: l'esterno del Residence Gemma di Campo e del Ristorante Pizzeria Da chi Zuclòn

La Pensione Gemma di Campo - anni '80

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