A Viserbella per un pediluvio rigenerante nel Surcioun

Missione speciale, oggi, per Cristella.

Complice la splendida giornata di sole, libera dagli impegni di lavoro essendo in pieno periodo di ferie dall’ufficio, ha preso armi e bagagli per andare ad esplorare il territorio in cui vive. Meta: la spiaggia di Viserbella, un chilometro circa da casa.

Costume da bagno, macchina fotografica, barattolo di vetro.

Curiosi, vero?

Ebbene, come già raccontato in due precedenti post (qui e qui), sulla battigia di Viserbella esiste la sorgente d’acqua dolce denominata Surcioun.

Un fenomeno unico, che caratterizza questo territorio e che potrebbe e dovrebbe  essere valorizzato, piuttosto che ignorato come succede da alcuni decenni.

La fotocamera è servita ad immortalare il quadro che si presentava oggi, il barattolo per raccogliere (e assaggiare…) un po’ di questa acqua limpida. Il costume… perché, sì, anche oggi si poteva fare vita di spiaggia (l’estate lunga del 2011 è decisamente piacevole!).

Sabrina coi piedi a mollo nell'acqua gelata della sorgente. Dietro di lei i gabbiani bevono, segnando così visivamente il fiumiciattolo creato dal Surcioun in mezzo all'acqua salata

Ma torniamo al nostro Surcioun.

Su Face Book l’amica Sabrina Ottaviani ha dato via ad un “Sondaggio. Le Fonti di Surcioun di Viserbella, cosa ne pensi?“, lanciando l’idea di un progetto di recupero storico-turistico dell’area. Per qualcuno si tratta di un’utopia, per altri è troppo dispendioso. Eppure l’interesse è alto: chiunque conosca già o ascolti anche per la prima volta la storia di questo luogo ne è affascinato.

Il Surcioun è antico, il Surcioun ha tante leggende ma pure tante storie da raccontare. Acqua dolce che sgorga spontanea in bocca al mare. Ultimo confine del cosiddetto conoide del fiume Marecchia. Acqua gelata che in giornate di bassa marea – come quella di oggi – crea un fiumiciattolo nel quale i gabbiani, in fila, si abbeverano tranquilli.

E mentre Cristella era lì con la fotocamera, ecco arrivare la piccola Denise che vuole provare a raccogliere l’acqua nel barattolo. Poi passa una signora che dice all’amica: “vieni che ci facciamo un pediluvio rigenerante”.

Una coppia di turisti stranieri che legge il cartello e non capisce. “Alte quelle? Wo? Was ist das?”

 

La bimba, curiosa, beve qualche goccio di acqua sorgiva appena raccolta nel vasetto di vetro

 

E, guarda un po’ che caso, ecco arrivare Sabrina, con l’inconfondibile sorriso da miss. Determinata e testa dura, Sabrina nelle scorse settimane è pure andata a parlare del suo progetto con l’assessore alla cultura del Comune di Rimini, l’artista Massimo Pulini.

Cultura? Si chiederà qualcuno. Sì, perché questi luoghi sono la nostra cultura, sono storia, sono (anzi, potrebbero essere) attrattiva turistica.

Ma lo pensiamo solo noi, Sabrina e pochi altri?

E agli amministratori che si nascondono dietro ai pochi soldi a disposizione e ai tagli in corso (non Pulini, ma altri più in basso), Cristella suggerisce: “Ok, lo sappiamo che son finiti i tempi grassi. Ma intanto, almeno, parliamone. Lasciateci discutere e progettare, proporre, non solo sognare e attendere inerti che arrivino tempi migliori. Vi abbiamo votato anche perché ascoltiate la gente ‘normale’, piuttosto che chi sta sopra di voi e chi tiene i cordoni della borsa. Non sono sogni, i nostri! E’ voglia di vivere in un territorio ‘ricco’ di altro. E… fatevi un giro anche voi sulla spiaggia di Viserbella, per un bel pediluvio rigenerante nella storia!”

Un pensiero su “A Viserbella per un pediluvio rigenerante nel Surcioun

  1. Mauro

    Buona sera io e mia moglie da poco stabiliti a viserba andiamo a prendere l’acqua quasi tutti i giorni e ci piace l’idea di recupero della sorgente .auguri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.