Don Pino. Il tuo urlo di dolore è preghiera!

Non è facile trovare le parole giuste quando si perde un amico.

don pino
La mattina di lunedì sette dicembre, all’Hospice di Savignano dove era ricoverato da qualche settimana, si è spento don Pino Zoffoli, 71 anni, attualmente parroco di Sant’Egidio di Cesena.
Don Pino ha sofferto molto a causa di un tumore che lo aveva colpito diversi anni fa e che era tornato dopo un periodo di tregua.

Don Pino è stato il parroco della mia adolescenza, a Gatteo a Mare, dove arrivò nel 1974 (il trasferimento a Cesena è del 1996). E’ stato guida e amico negli anni fondamentali della mia vita.

Incarnava, anche fisicamente, la figura di Baloo, l’orso saggio del Libro della Giungla: ai ragazzi delle parrocchie in cui è stato (Macerone, Gatteo a Mare, Sant’Egidio) ha fatto conoscere l’esperienza dello scoutismo, i Focolari di Chiara Lubich, il Rinnovamento nello Spirito.

Don Pino era anche un sacerdote che conosceva l’importanza della comunicazione: il suo“Foglio di collegamento”, bollettino parrocchiale settimanale, è al 13° anno di vita ed è consultabile anche dal sito della parrocchia di Sant’Egidio. I numeri degli ultimi mesi hanno pubblicato il toccante diario della malattia, con i momenti di sconforto e le preghiere di don Pino sacerdote/uomo e di tanti suoi amici.

In luglio scriveva: “Il 16 luglio mi è stato detto che avrei dovuto riprendere la chemio perché nel fegato e nel peritoneo ci sono segni di metastasi: fino a due mesi fa nella normale verifica andava tutto bene, non c’era niente. Non vi dico la mia reazione, ho ripetuto per me quel lamento straziante di Gesù: ‘Dio mio, Dio mio. Perché mi hai abbandonato?’ Due giorni e due notti di buio. Mi sono ritrovato improvvisamente in questa esperienza di sentirmi dimenticato, del venir meno di certe presenze in cui contavo, soprattutto di quella presenza insostituibile, di Dio nella mia vita. E’ stato un momento di desolazione totale, lo confesso, spero di non scandalizzare nessuno se dico che è come ritrovarsi ghermito dagli artigli del male senza che nessuno possa intervenire, come un essere inghiottiti nella notte senza riuscire ad intravedere neppure un barlume di luce. Dover cominciare da capo la chemio, ancora più potente della prima dopo due anni, e poi guardare indietro a tanti nostri amici e amiche che le hanno subite e fatto lo stesso percorso… sono riandato a questi pensieri. Fino ad ora ci hanno insegnato delle belle preghiere, composte, costruite, secondo le regole della devozione cristiana, con le parole belle allineate, gli aggettivi appropriati, i sentimenti giusti che dovrei avere dentro, dì questa preghierina, fa’ questa coroncina! In questi giorni, attraverso la malattia che è improvvisamente riesplosa mi sono accorto che certe preghiere sono artifici, non reggono alla prova di certi dolori, ti sembrano inservibili, persino irritanti. Quando non se ne può più, come in quegli attimi di dolori lancinanti che derivano da blocchi intestinali, con la notizia che la metastasi ha raggiunto il fegato, ci si sente proprio venir meno, si avverte addosso l’alito gelido della morte, non perché si mormora qualche giaculatoria… si urla! E io, a modo mio, ho urlato. Gesù in quel momento sulla croce, così riferisce l’Evangelista, ha lanciato un grido, un urlo terrificante, prima di morire: ‘Dio mio, Dio mio. Perché mi hai abbandonato?’ Ho scoperto così un modo diverso di pregare, fatto di silenzio, ma anche di lamenti, proteste, rimproveri…”


Ciao, don Pino. In tanti ti abbiamo voluto bene.

3 pensieri su “Don Pino. Il tuo urlo di dolore è preghiera!

  1. Claudio Golfieri - Rimini

    Ciao Cris
    So che hai perso un grande Amico. Penso che si urla quando si perde un grande Amico. Come se una mano ti strappa le viscere.
    Ma il faro resta acceso.
    Un abbraccio

  2. cristella

    http://www.parrocchiadisantegidio.it/public/FogliCollegamento/.%5C422_20_Dicenbre_2009%5Cf.pdf

    E’ on-line il Foglio di collegamento della parrocchia di don Pino datato 20 dicembre 2009, tutto dedicato a lui.
    Mi ha fatto molta impressione la testimonianza della signora che lo ha assistito negli ultimi giorni: “don Pino chiedeva ‘dov’è la mamma? voglio la mamma!’ “.
    La sua mamma era morta nel 1944, quando lui aveva 6 anni. Mia mamma Pierina, nata nel 1923, l’aveva conosciuta e si ricordava di questo bimbo che poi diventò il nostro parroco. Don Pino chiedeva sempre a mia mamma di descriverle la sua e le diceva che nella vita aveva sentito molto la mancanza delle carezze e degli abbracci caldi di una mamma. Ricordo che mia mamma gli diceva: “Era molto bella, con i capelli lunghi…”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.