Gli intraducibili: sgumbié

T-ci pròpri un sgumbié (o una sgumbièda). Sei proprio uno sgombiato (o una sgombiata).

No, il suono non è lo stesso: uno può essere sgumbié solo in dialetto…

E’ un tipo disordinato, pasticcione, senza capo né coda. Anche simpatico.

Spesso spettinato (in effetti la traduzione che più si avvicina sarebbe ‘scapigliato’, ‘scompigliato’), vestito ‘purchessìa’ (quindi ancora più simpatico perché se ne frega dei conformismi e delle apparenze!), non si preoccupa della maglietta sgualcita o segnata da qualche macchia.

Uno spontaneo, ingenuo, senza orpelli e maschere. Ma dalle mille risorse nascoste.
Di sgumbié (o sgumbièdi) è pieno il mondo.

Par furtouna, verrebbe da dire…

5 pensieri su “Gli intraducibili: sgumbié

  1. cristella

    Richy, babarèl non lo conosco… boh? Forse è tipico di Cattolica. Ho controllato anche sul dizionario di QUondamatteo, ma non l’ho trovato… Sorry

  2. Doriano

    Sgumbiè per me si dice di persona che non sta bene, in particolare mal di stomaco o mal di pancia.

  3. Claudia

    Ciao, la mia cara nonnina che era di Scandiano (RE), diceva sempre Sgarblon riferito ad un uomo e Sgarblussa riferito a noi bambine, hanno un significato o li inventava? Grazie a chi mi aiuterà

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.