I have a dream

Chi frequenta questo blog e la sua autrice sa che Cristella e il Re consorte sono attivi da diversi anni, come volontari, all’interno della dinamica realtà dello Ior, l’Istituto Oncologico Romagnolo.

“Perché si diventa volontari? – ci viene chiesto spesso – Chi ve lo fa fare, di ‘perdere’ del tempo a vendere azalee, organizzare eventi, impegnarvi per la promozione e l’informazione quando potreste andare a spasso per i fatti vostri?”

Il punto è proprio questo: anche se non per esperienza direttissima (chi non ha avuto in famiglia un caso di malattia grave?), tutta l’attività di promozione e informazione che sia possibile fare in questo campo è un “fatto nostro”, eccome!

Proprio in questi giorni sto anche curando l’uscita di RiminiAil Notizie, il periodico dell’Ail (Associazione contro le Leucemie, Sezione di Rimini). Un’altra realtà locale che rappresenta un fiore all’occhiello per il supporto che dà alla macchina della sanità pubblica.

Sono amica dell’Arop, Associazione Riminese Oncologia Pediatrica, fondata, tra gli altri, da genitori che hanno avuto bambini con malattie oncologiche.

E’ un mondo con cui di solito si viene a contatto all’improvviso, incontri che non chiedi, tegole che arrivano in testa. Nello sbandamento e disorientamento dei malati e delle loro famiglie il ruolo delle realtà associative come queste è fondamentale, prezioso, insostituibile.
Forse la Romagna è un’isola felice, in questo senso. E quando scrivo questo penso alla blogger Anonima Mente, che non ha mai rivelato da dove scrive, ma racconta esperienze personali di abbandono sanitario specificando solo che sono vissute in una regione del Sud Italia.

“I have a dream”: quando compro un’azalea della ricerca per 12 euro, immagino che quei soldi, proprio quei 12 euro, saranno gli stessi che domani o dopodomani serviranno a finanziare con una borsa di studio un’ora di ricerca scientifica. La stessa ora in cui un giovane medico o biologo, forse oggi ancora sui banchi di liceo, scoprirà la cura risolutiva per tumori e leucemie.

“I have a dream”: che la buona sanità possa varcare i confini di poche regioni e andare oltre, in tutt’Italia, in Europa, nei paesi più sperduti del globo. E, chissà, è forse proprio là, nel Congo martoriato dalle guerre, in India, in Cina, in Ucraina, che si nasconde il “mio” ricercatore, quello che aspetta i miei 12 euro.

Confesso che questo post è scritto di getto e senza alcuna premeditazione: mi è stato ispirato da una “lettera al direttore” apparsa qualche minuto fa sul quotidiano on-line Newsrimini.it.

E’ la storia vera di un giovane assessore della città di Rimini, mio conoscente, papà di 7 figli, uno dei quali caro amico ed ex compagno di scuola di una delle mie figliole.

Stefano Vitali e la sua testimonianza: leggete anche voi! E sorridete con lui e con Cristella.

Un abbraccio a Stefano, un abbraccio a Mentina, un abbraccio a Princy.

Un grazie alla sanità riminese, allo Ior, a RiminiAil, all’Arop.

6 pensieri su “I have a dream

  1. Riccardo

    Non dimentichiamoci dell’A.I.E.O.P.. Ogni anno nell’albergo in cui lavoro si svolge un grande e importante congresso di questa associazione, e anche se il contatto con i medici (e genitori) che partecipano all’evento è minimo (ridotto alle pure formalità alberghiere), ho sempre l’occasione di ascoltare “di straforo” grandi storie. Storie tristi, terribili, ma anche tante esperienze positive cariche di speranza.
    La cosa più emozionante è vedere medici parlare con genitori di bambini che hanno curato (e guarito); notare come questi vengano trattati ed esplicitamente chiamati “salvatori”.
    Per fortuna non tutti i cervelli sono costretti a fuggire…

  2. mcm Autore articolo

    Luca: in questi ultimi 6-7 anni sono stati fatti progressi enormi specialmente nella scoperta di nuovi medicinali “intelligenti”. Sì, è possiamo sperare nel futuro!

  3. mcm Autore articolo

    Ricky: grazie per la tua testimonianza! Bisogna aiutare questi “salvatori”, questi “cervelli in fuga”… Se aspettiamo le istituzioni pubbliche, stiamo freschi!

  4. Mentina

    cara cristella, oggi che ho molta voglia di distrarmi il cervello, ho pensato bene di aggiornarmi su ciò che hai scritto in questi ultimi mesi
    Ho notato solo oggi che mi hai citata in questo tuo articolo sulla sanità
    Mi rammarico di non aver avuto il tempo di poterti rispondere in quel momento.
    Ti leggo sempre con molto piacere perchè trovo interessante e sempre ricco di vera passione per la tua terra tutto ciò che condividi con noi.
    Io per mio conto, avevo iniziato con molta buona volontà, a crearmi uno spazio tutto anonimo per poter raccontare agli altri cosa accade nella mia terra.
    Ma come ben saprai situazioni familiari molto serie mi hanno impedito di poter proseguire.
    Adesso con molta calma vedrò di rimediare.
    Avrò tanto da raccontarti di come sia davvero una “TARA” ammalarsi di cancro qui al SUD
    Ma potrei anche far riferimento non solo a questa personale vicenda oncologica ma parlarti ancora con più ferocia dei tagli paradossali che la sanità regionale sta applicando alla salute dei miei concittadini.
    Chi non ha soldi…..non potrà che aspettarsi la morte….molto presto
    E poi….come ti dicevo in altro luogo….. avete sentito parlare oltre alle malattie oncologiche (sempre più frequenti nel nostro circondario familiare)dell’incidenza delle nuove malattie distrofiche….genetiche….. anche in età infantile???’
    E quale futuro per chi si ammala al SUD????
    Non ci resta davvero che piangere
    Io ho avuto la vita SALVA perchè miracolosamente il NORD mi ha proposto un’alternativa ad un duro prezzo economico per tutta la mia famiglia….ma per quanti altri questo è possibile????
    Potrei continuare per ore
    Per adesso mi fermo qui
    Ti sto leggendo
    Mi sto distraendo per un pò
    E ti ringrazio
    Mentina

  5. Mentina

    Perdonami….. dato che il titolo istiga la fantasia del cuore a tirar fuori un desiderio….
    Se potessi dire in questo momento il mio sogno qual’è….
    Allora urlerei così forte da giungere alle orecchie del nostro CREATORE….
    Che Lucia possa salvarsi….
    Lucia è una mia parente ridotta ad uno stadio terminale di SLA a soli 34 anni
    E non mi sembra davvero giusto!!!!
    Troppo dolore nella mia famiglia…
    Troppa rabbia per la mia terra….che amo ….nonostante ciò…… ma che non riesce o non sà darti una giusta risposta alle nuove malattie sempre più frequenti
    scusami per essermi dilungata
    ciao

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