Dignità, parità, laicità anche per chi gioca “fuori squadra”

Non tutti siamo uguali e fatti con lo stampino. E per fortuna, mi vien da dire…
Sai, che noia, altrimenti!?

E comunque, chi può dire con certezza quali siano i confini di qualsiasi presunta “normalità”?

Nòrma, l’etimologia insegna, è parola latina che indica uno strumento di misura geometrico (una squadra per gli angoli retti). Qualcosa creato dall’uomo, dunque, per definire entro limiti e confini ben determinati lo spazio, l’aria: quanto di più libero possa esistere nell’universo.

All’homo sapiens piace codificare tutto il misurabile: metro, grado, chilo, ora, giorno, notte, giallo, rosso, nero, doremifa, andante con brio… Convenzioni, nient’altro che convenzioni. Ormai indispensabili alla nostra quotidianità, che vede spontaneità, sincerità, anarchia e libertà come pericolo per la serena convivenza.

E perché se qualcosa o qualcuno non riesce a stare “dentro la norma” deve per forza passare come fuorilegge e bandito?
Ciò vale per tanti ambiti della vita: non credo esista un’unica e sola prospettiva dogmatica per giudicare, e soprattutto rispettare, le persone e le cose. Anche quando non se ne condividono le scelte di vita e di relazione.
Partendo da questa constatazione pseudo-filosofeggiante segnalo l’inaugurazione della mostra fotografica “Vicini di casa”, curata da Marco Vincenzi e dall’associazione Lgbt San Marino, che si terrà sabato 23 agosto alle 16 al Chiostro dell’ex Monastero di Santa Chiara, nella vicina Repubblica di San Marino (potrebbe essere l’occasione per una gita sul Monte Titano diversa dal solito, che vada oltre la visita agli innumerevoli bazar che vendono paccottiglia “made in Taiwan”).

Lgbt sta per lesbiche, gay, bisessuali, transgender. Persone, anche se “non in squadra”. Potenzialmente tutti nostri colleghi, compagni di viaggio in bus o sul treno, clienti, fornitori, utenti allo sportello, amici, parenti vicini e lontani. Non vivono certo in riserve di caccia, queste donne e questi uomini: lavorano, mangiano, viaggiano, studiano, pregano negli stessi luoghi frequentati dagli altri, dai “normali”. Eppure sono “vicini di casa” che spesso non sappiamo – o non vogliamo – vedere.

L’obiettivo intelligente del fotografo Marco Vincenzi è stato puntato – con una prospettiva libera da pre-giudizi e stereotipi – sui partecipanti al “Bologna 2008 Pride nazionale”.

“Oltre l’informazione canonica – recita l’invito alla mostra – e al di là del solito folk e trasmesso dai media per chi non c’era, la manifestazione dell’Orgoglio LGBT è qualcosa d’altro; e l’occhio di Marco Vincenzi è riuscito a coglierlo. Romanticismo e normalità sono i protagonisti di queste immagini, che ben si inseriscono allo slogan del Pride italiano 2008: dignità, parità, laicità”.

La mostra, che resterà allestita fino a tutta domenica 24 agosto, è parte integrante della prima edizione del San Marino International Arts Festival che comprende anche lo spettacolo, in prima assoluta, che si terrà domenica 24 agosto alle 21,15.

Si tratta di “30 MILK”, di e con Michele Pazzini e la collaborazione di Emanuele Serpentini, che si terrà presso le Logge dei Balestrieri a cura di CafèLeche Factory e Teatro della Clavicola Produzioni.

Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, è ispirato da una vicenda realmente accaduta nel 1978 a San Francisco, quando l’ultraconservatore e omofobo Dan White uccise a sangue freddo il consigliere comunale Harvey Milk, noto esponente del nascente movimento gay. Ricostruendo i passaggi che hanno portato alla morte di Milk, lo spettacolo affronta e indaga i temi dei diritti civili e umani, l’omofobia, e racconta anni di lotte, martiri e conquiste.
N.b.: avevo trattato l’argomento Lgbt e discriminazioni sul lavoro in un precedente post di Cristella.it

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