Dedicato alle mamme, dedicato alle figlie

Scrivo in una breve pausa fra un’azalea e l’altra.

No, non ho aperto un negozio di fiori: come tutti gli anni mio marito ed io collaboriamo, in qualità di volontari dello Ior (Istituto Oncologico Romagnolo) all’iniziativa che si ripete in tutte le piazze d’Italia in occasione della festa della mamma.

Questa mattina sono stata a Viserba, insieme all’amica Paola, a vendere azalee ai miei concittadini e ad alcuni turisti di passaggio. Fra un’oretta tornerò là. Paolo, invece, fa la spola fra Viserba e Rimini, dove aiuta le altre signore e signorine (!!!!) mettendo a disposizione la sua forza e i suoi muscoli per montare e smontare banchetti e ombrelloni.

L’anno scorso, però, ho mancato al mio impegno.

Domenica 13 maggio 2007, all’alba, nella giornata della festa della mamma, la mia dolcissima mamma Pierina ha chiuso gli occhi per sempre, all’ospedale di Cesenatico, circondata dai suoi quattro figli.

Una mamma speciale (come può una mamma non esserlo?) a cui ho dedicato il mio libro “Trama e ordito, mamme che tessono la vita”.

il saluto di mamma Pierina

Una mamma che sembra aver scelto il giorno giusto per salutarci: il mese di maggio, dedicato alla Madre di Gesù e profumato di rose, una domenica, festa della mamma, 13 maggio (90° anniversario dell’apparizione della Madonna di Fatima).

Credo che ripetere questo mio “impegno” per le mamme con lo Ior, pensando alla solidarietà, alla cura e all’assistenza dei malati, alla ricerca medico-scientifica per il futuro mio e delle mie figlie sia il modo migliore per onorare la memoria di mamma Pierina.

Trascrivo alcune pagine di “Trama e ordito, mamme che tessono la vita”.

Per concludere, dal mio diario, una pagina di vita scritta il 28 febbraio 1986, una giornata storica. Come un nodo doppio ha fissato con forza quel filo partito da mamma Pierina e che continua con Dora e Cinzia, le mie ragazze. “Sono diventata mamma! La gioia di quest’esperienza è indescrivibile: i maschi non potranno mai capire. Sensazioni, brividi, sentimenti quasi impossibili da raccontare. Dora è nata alle otto di questa mattina, dopo un travaglio durato sei-sette ore. Ho sofferto. In certi momenti, quando non riuscivo a controllare le spinte e mi sentivo spaccare in due, ho avuto molta paura ed ho urlato il male con tutto il fiato che avevo in gola. Eppure, ce l’ho fatta anch’io. O, meglio, Dora, con enorme fatica, è riuscita a percorrere il tunnel del parto per affacciarsi al mondo. In un attimo ho dimenticato il dolore: quando ho conosciuto mia figlia. E’ stato meraviglioso! Nell’istante stesso in cui l’ho vista, rossa in viso, braccia e gambe tonde, cicciottina, bellissima, tutta sporca, che strillava strizzando occhi e pugni, ho pensato alla mamma. Lei era fuori nel corridoio, a distanza di qualche metro, a soffrire vicino a me questo passaggio, mentre in sala-parto c’era Paolo, bravissimo assistente. In un attimo ho sentito il legame di figlia: nel momento stesso in cui sono diventata madre. Mi sono passati davanti ventisette anni della mia vita di figlia. Ho risentito le carezze della mamma. Ho ricordato i suoi sacrifici, le difficoltà passate. Quanto ha sofferto quand’ero ammalata! Ho rivissuto una notte in cui la febbre mi faceva delirare, quando avevo circa dodici anni. Sognavo di affogare in un mare calmo e piatto, liscio come l’olio. Da quel liquido immobile mi tirava fuori lei. E lei era lì davvero: tutta la notte sveglia a tenermi la mano e a patire. Stamattina, alle otto precise, i miei occhi hanno rivisto veramente quella notte!

Dora, Cinzia, mamma Cristella

5 pensieri su “Dedicato alle mamme, dedicato alle figlie

  1. anonima_mente

    ciao mamma cristella,
    vorrei leggere questo libro
    sono certa che troverà il mio gradimento
    spero tu abbia venduto tante azalee e così la ricerca di questa maledetta e stramaledetta malattia possa proseguire e dare possibilità di vita a chi si ammala
    mi dispiace che la tua mamma non sia più in questa terra….ma sono sicura che quel sorriso che regala spontaneamente nella foto che hai inserito l’accompagna sempre e comunque anche lassù
    buona domenica
    mentina

  2. mcm Autore articolo

    Grazie, Mentina. Sapessi quanta gente viene a comprare l’azalea della ricerca e racconta la sua esperienza di malattia (personale o di un familiare!). Noi cerchiamo di avere sempre un sorriso. Come quello indimenticabile della foto!

  3. Luca

    la mia mamma è qui, con me anzi lavoriamo insieme passiamo circa 10/12 ore tutti i giorni, da piccolo sono cresciuto con la sua di mamma e posso felicemente dire di averne avuto due più fortunato di così non si può un augurio a tutte voi

  4. Mitì

    In questi giorni sto smontando la casa di mia mamma, che mi ha lasciata il 23 aprile di 5 anni fa. E ho un “groppo qui” che non se ne va mai. :-*

  5. mcm Autore articolo

    Mitì: so cosa vuol dire. La casa della mamma è sempre lì, con quella finestra chiusa. E’ accanto alla casa di mia sorella: quando vado là, non riesco a parcheggiare davanti alla mamma, come facevo prima, anche se c’è posto, e mi fermo davanti alla sorella. “Smontare” le cose, buttare, pulire… “tocca farlo” anche a noi. Un po’ alla volta, terribile…

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