Il mio futuro? Al centro della circolazione “a stanze”…

Dopo favole, sospiri, preghiere e poesie, è tempo che Cristella apra gli occhi sulla realtà.

Spazio, dunque, al pragmatismo più attuale. Dal privato più privato, passiamo a qualcosa di pubblico-privato.
E’ passata. Con un “sì condizionato”, ma è passata.
Lunedì sera il Consiglio di Circoscrizione del Quartiere 5 (a maggioranza) ha dato l’ok alla variante dell’ex Corderia di cui si sta discutendo animosamente da diverso tempo e di cui ho già scritto in precedenza (post 1, post 2).
Ribadendo che il PRG approvato nel 1994 e ratificato successivamente dal Consiglio Comunale di Rimini è intoccabile e che i privati hanno acquisito sacrosanti diritti giuridici, i tre assessori comunali intervenuti (Paola Taddei, Antonio Gamberini, Andrea Zanzini) hanno tessuto le lodi di quanto fatto dall’Amministrazione in questi anni. Come poteva essere altrimenti?
“Prima le case, poi le strade.” Questo è l’imperativo a cui i riminesi sono stati abituati (la via Sozzi è ancora lì che attende, per citare solo un caso che vedo dalla finestra).
Questa volta si parla di strade da sistemare in contemporanea, se non prima, dell’intervento edificatorio. Almeno è in tal senso che è stata vincolata la società proprietaria del terreno, che a quanto pare sta agendo con spirito collaborativo. Vedremo.
Comunque, a proposito di strade, il dirigente alla mobilità, ingegner Totti, lunedì ha illustrato il suo progetto di viabilità per tutta la “zona ampia” che comprende “anche” la Corderia.
Eh, sì, perché qui si parla pure della via Beltramini diventata quasi un’autostrada, del mega-Peep non ancora terminato, del polo scolastico (con asilo nido, materna, elementari, medie, due istituti superiori già presenti e un altro in costruzione) e… di casa mia.
Mi ci troverò giusto in mezzo – accanto ad una nuova rotatoria che sarà un grande punto di snodo – a quella che Totti definisce “circolazione a stanze”: senso unico in direzione monte-mare su via Marconi (con pista ciclabile e senza sacrificare i 96 platani secolari) e il cosiddetto “anello” delle vie Beltramini, Sacramora, Amati, Fattori, Popilia.
Da un calcolo approssimativo che ho curato per il settimanale Il Ponte (articolo che sarà sul numero in edicola fra tre giorni), vien fuori che nella mia zona fra qualche anno ci saranno almeno 1.500 appartamenti in più (calcolo sicuramente sottostimato), a cui vanno aggiunti i piccoli e grandi insediamenti direzionali e commerciali previsti dalle varie schede del PRG.
Quante automobili in più porterà questa trasformazione? Quanti bambini che dovranno andare a scuola, quanti anziani che non sanno dove passare il tempo e rischiano la vita ogni volta che scendono in strada? Insomma, quale sarà la qualità di vita del “dormitorio viserbese”?
Un lumicino di speranza, però, me l’ha acceso lunedì l’assessore.
“Su viabilità e ambiente abbiamo recepito le critiche e i suggerimenti del Quartiere – ha affermato Gamberini – Alla Corderia faremo uno degli interventi di maggiore qualità, su ambiente e viabilità, che la città di Rimini abbia mai avuto.”
Beh, i casi sono due: o comincio già a ristrutturare casa, prevedendo di poter stare poco tempo in giardino a causa dello smog ed installando doppi vetri antirumore (e dunque impianti di aria condizionata che ancora non ho perché ritengo danneggino l’ambiente), oppure… mi faccio regalare dal marito un bell’appartamento nuovo dentro l’area dell’ex Corderia.
Lì, almeno, l’ambiente è salvaguardato. Me l’ha detto l’assessore.

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