I prepotenti del disco orario

Giuro che l’articolo sui parcheggi di Viserba, oggi su Il Resto del Carlino di Rimini, non l’ho scritto io. E non sono neppure “il cittadino che definisce la situazione alquanto bizzarra”.

Se in una frazione come la nostra quasi tutti i parcheggi (pochi, a dire il vero) situati nei dintorni degli esercizi commerciali più frequentati sono a disco orario, dobbiamo solo ringraziare chi l’ha deciso…

Un’ora basta e avanza per andare a comprare il giornale e prendere un caffé. Basta per fare la spesa al mercatino della frutta o acquistare qualcosa in farmacia…

“Se non vuol prendere una multa – dice il protestante – chi lavora alla casa di riposo o al mercato ortofrutticolo deve uscire ogni ora a cambiare il disco. Cosa assurda, anomala e fuori senso. Il parcheggio libero, a 300 metri, è troppo scomodo”.

Sarò antipatica, ma io a questa gente la multa la farei doppia! Il disco orario è messo lì proprio per dare la possibilità a tutti di fermarsi quel tanto che basta per il pane, il giornale, l’aspirina…

A parte il fatto che 300 metri a piedi farebbero bene a tutti e che in altre situazioni non ci si lamenterebbe proprio (chiederei a chi abita a Milano o a Roma, cosa pensa quando trova un parcheggio libero e gratuito a 300 metri dalla sua meta), avrei compreso una protesta del tipo: “chiedo ai vigili di avere un occhio di riguardo se tolgo la macchina dopo qualche minuto dalla scadenza del disco, perché magari l’impegno che avevo si è protratto”.

M’è capitato, tempo fa, di andare per un acquisto importante da un negoziante di Viserba (niente nomi, non è il caso). Pioveva a dirotto e tutti i posti – a disco orario – di fronte al suo negozio erano occupati. Parcheggiai dunque un po’ distante e, nonostante ombrello ed impermeabile, arrivai lì grondante.

“Vengo subito a servirla, signora – disse il tipo appena entrai – mi assento un attimo per andare a cambiare il disco orario alla macchina.”

Un bel Suv ingombrante, parcheggiato esattamente di fronte alla vetrina.

Ci tornereste, voi, a fare la spesa lì?

6 pensieri su “I prepotenti del disco orario

  1. Luca

    Dove ho il negozio io hanno fatto l’isola pedonale, ma prima ci posteggiavano davanti tutti i miei colleghi, io ero uno di quei 4 cretini che pensava di lasciare un posto libero per i clienti….. cmq sappi che a chiavari anni fa dove insisteva il disco orario i vigili passavano e facevano con la scarpa un segnetto sui pneumatici se al secondo passaggio erano ancora li li multavano.. perchè il codice della strada dice che tu puoi stare un’ora al giorno anche se la sposti nella stessa via sei passibile di multa anche se hai aggiornato il disco…… uff era meglio se ci facevo un post tanto è lungo sto commento

  2. Cristella

    Beh, son contenta che qualcun altro la pensi come me…Può capitare a tutti, una volta, di spostare il disco (pur sapendo che è passibile di multa), ma da questo a ritenerlo un diritto e una cosa da farsi abitualmente… E’ mancanza di rispetto per gli altri. Uguale: prepotenza.
    ciao ciao

  3. Cristella

    Ci metterei la mano sul fuoco: i “furbetti del quartiere” sono così, anche a Viserba. Per poi ricredersi la prima volta che si trovano con un piede ingessato…
    Ciao, Princy!

  4. andrea bartalucci

    sono un commerciante di grosseto mi trovo nella solita situazione descritta prima e sono l’unico della via a parcheggiare a 300 metri per lasciare posto ai miei clienti mentre tutti gli altri commercianti cambiano il disco orario ogni ora. E’ otto anni che provo in tutte le maniere a cercare di cambiare queste abitudini ma ancora non ho trovato la via giusta per cambiarle,per lo piu’ i vigili della mia citta, che è piccola, applicano una legge strana che sarebbe quella che la legge non è uguale per tutti ma si fanno 2 pesi e due misure(uno schifo). Se avete qualche consiglio da darmi per risolvere questa situazione sara’ ben accetto. grazie

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