Roberta, che voleva fare l’estetista

C’era una volta una ragazza molto carina.

Alta, lunghi capelli neri sempre curati, lineamenti e portamento quasi da modella, di carattere gentile.

La chiameremo Roberta. Il suo sogno più grande era quello di lavorare nell’ambiente dell’estetica. “Niente di più facile – le fu detto – puoi iniziare dal corso professionale per estetiste finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Viene organizzato anche a Rimini. Corri ad iscriverti!”

Chi parlava non conosceva la ragazza da abbastanza tempo per sapere che Roberta, fino a qualche anno prima, aveva l’aspetto… di un giovanotto. In Italia, dal 1982, esiste una legge (la n. 164) che rende possibile l’intervento chirurgico per il cambiamento di sesso. Un capriccio, secondo l’opinione più benpensante. Scelta non facile, risponderei, non esente da sofferenza. Proviamo ad allontanare dalla nostra mente, per un attimo, l’immagine stereotipata delle persone transesessuali che da sempre ci propina lo show business. Vedremo vicini di casa, compagni di scuola e di lavoro, impiegati dietro uno sportello, camerieri e cuochi dei ristoranti che frequentiamo. Persone che incontriamo quotidianamente, insomma. Persone, non fenomeni da baraccone.

Dopo l’intervento si ha diritto al cambiamento anche sul proprio stato anagrafico, per liberarsi di una carta d’identità bugiarda, che non corrisponde più all’aspetto. Ma questo è un iter burocratico che può durare anche anni, provocando comprensibili imbarazzi ogni qualvolta ci sia la necessità di farsi identificare con un documento in mano. Insomma, per farla breve, Roberta non ha potuto neppure iniziare quel benedetto corso per estetista perché sulle sue carte c’è ancora “l’altro di sé” che pensava di aver cancellato, il maschio. E in questo tipo di percorso professionale gli uomini non vengono proprio ammessi…

Da storie come questa, più frequenti di quanto si possa immaginare, è nata l’esigenza di dare vita, ai vari livelli territoriali, a servizi di ascolto, aiuto, supporto, consulenza. Problematiche che riguardano anche licenziamenti ingiustificabili, vili e stupide azioni di mobbing, mancate riassunzioni. Una risposta ora c’è anche a Rimini, grazie al sindacato Cgil che il 17 maggio ha presentato un nuovo servizio rivolto a tutte le persone che nel mondo del lavoro subiscono discriminazione o violenza per motivi legati all’orientamento sessuale (gay-lesbiche) o di identità di genere (transessuali e transgender). Per approfondimenti:

http://www.cgilrimini.it/servizi/nuovidiritti.htm (sportello Nuovi Diritti presso Cgil di Rimini)

http://www.benessere.com/sessuologia/arg00/trans.htm

3 pensieri su “Roberta, che voleva fare l’estetista

  1. Mary

    Grazie per la delicatezza che usi nell’affrontare questo argomento.
    L’apertura dello Sportello è una conquista per tutta la categoria.
    Mary

  2. Mirco B.

    A proposito dello Sportello Nuovi Diritti, volevo comunicarti che quest’anno la Cgil, oltre all’adesione formale al Roma Pride 2007 del 16 giugno, organizzerà un pullman da Rimini, con partenza alle 8 dal parcheggio di via Caduti di Marzabotto. Per prenotare un posto, tel. 0541 779942 o rivolgersi alla Cgil, ufficio n. 33.

    Si tratta di un’occasione importante; dell’unica grande manifestazione di orgoglio laico che nel nostro paese sia organizzata senza “benedizioni” di sorta, politiche o religiose che siano. Non mi dilungo sull’importanza di tale manifestazione rispetto ai rischi che sta correndo la laicità dello Stato.
    Inoltre segnalo il sito web della manifestazione che è: http://www.romapride.it/
    Per dare una diffusione più capillare a questa possibilità di partire direttamente da Rimini chiedo cortesemente a chi può di far “girare” il più possibile queste info.
    Grazie!

  3. Segretamentedisponibile

    Sportivo e da anni amante della depilazione integrale ora quindi sarebbe possibile trovare in riviera un centro estetico gestito totalmente da Trans???
    Interessante 😀 sarebbe una curiosa esperienza da provare e come tutte le esperienze nuove mi ci butto a capo chino.Comunque uno dei dettagli che penso non sia da poco nudo su un lettino a contatto di una Trans che mi depila mi sentirei molto più a mio agio che l’imbarazzo invece che con una donna.

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