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Questa di Marinella è la ricetta vera…

Cristella usa spesso il copia-incolla anche in cucina.

Come raccontato nel postI sapori dell’Adriatico, la scorsa settimana la famiglia s’è riunita attorno al tavolo imbandito dello chef M. M., c’est à dire la cognata Marinella.

La creatività di Marinella e la sua attenzione per le cose belle si esprimono soprattutto nella decorazione di meravigliosi oggetti di porcellana, riservati solo agli amici più cari e ai clienti fedeli dell’Hotel Sporting di Cesenatico.

Ma M.M. si dà da fare pure in cucina e durante l’inverno usa noi parenti (poverini!) come “cavie” per le sperimentazioni culinarie da proporre poi allo chef vero dell’albergo: il bravissimo Sebastiano.

Insomma: ieri nella Reggia di Cristella è andato in onda il tentativo di copia-incolla della cena offerta da Marinella.

Il risultato? Sulle lasagne al ragù di mazzole bisognerà lavorarci ancora: quelle originali erano davvero molto migliori.

Il filetto di branzino, invece, è stato un vero successo! Da ripetere il prima possibile, direi.

Un grazie speciale ai consigli della cognata e al pescivendolo del Mercato Coperto di Rimini che ha sfilettato i branzini…

Ecco la ricetta. Continua a leggere

I sapori dell’Adriatico

Antipasto: cannocchie lessate, alici marinate con cipolla, alici in aceto balsamico, baccalà lessato su letto di soncino, involtino di triglia tiepido con lardo pancettato.

Primo: lasagne delicate al ragù di mazzola.

Secondi: filetto di branzino agli agrumi su letto di verdure croccanti; brodetto dell’Adriatico.

Dolci: cheese cake al mascarpone e frutti di bosco, castagnole all’uvetta.

Eh, sì. Per una sera la dieta è stata accantonata. D’altronde siamo a Carnevale, giusto?

In ogni caso: il menù sopra descritto (preparato con passione e professionalità), degno di un ristorante pluristellato, è stato molto, molto apprezzato. Cosa? Volete sapere il nome del ristorante e dello chef?

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Vecchia Romagna: la stmèna lòva

Da “Romagna civiltà” – vol I. Cultura contadina e marinara, Gianni Quondamatteo e Giueppe Bellosi, Grafiche Galeati  Imola 1977.

Il ciclo di Carnevale si apriva con la dménga galinèra (la domenica gallinaia): la domenica precedente la settimana grassa (stmèna lòva); galinèra, in quanto si doveva uccidere una gallina vecchia per avere un buon andamento del pollaio (acsé cagli ètar al faséva bén, così le altre facevano bene).

Nei giorni grassi (i dé lòv) Continua a leggere

La bomba di Viserba? Nel frigorifero di Cristella

Strano, il clima che si è vissuto da queste parti (Viserba, Viserbella, Rivabella e dintorni)  negli ultimi dieci giorni.

La prima notizia risale a giovedì della settimana scorsa: “E’ stato ritrovato un ordigno bellico in via Morri a Viserba durante i lavori per la realizzazione della nuova condotta a mare delle acque piovane. Ora la zona dovrà essere bonificata e sono state fissate per domenica 17 gennaio, a partire dalle 8 del mattino, le manovre di risanamento. Sarà necessariofare evacuare temporaneamente i residenti della zona, più precisamente nell’area compresa nel raggio di 800 metri dal luogo del ritrovamento. L’ordigno, che risale alla Seconda guerra mondiale, verrà rimosso e fatto brillare nella spiaggia davanti a via Polazzi.”

Subito, fra parenti, vicini, conoscenti o semplicemente fra chi si incontrava dal fornaio e al supermercato, è incominciato il gioco al “ma tu devi sfollare? – boh? non l’ho mica capito: sono venuti quelli della Protezione Civile fino alla casa di fronte e da me no – e con il nonno come facciamo?Continua a leggere

I biscotti del pescatore

Hmm, che buoni!

Mentre dalla cucina continua ad arrivare il profumino, mi rilasso un po’ al pc per fare un regalo alla mia amica blogger Danda e al suo compagno Paolo.

biscotti 010

A dire il vero Danda mi ha direttamente chiamata in causa, su Facebook, perché stava ricercando la ricetta dei biscotti del pescatore. Onorata della fiducia nelle mie capacità culinarie… Ma questa volta, no, proprio non sapevo come aiutarla. Però, come sa bene chi mi conosce, la curiosità non mi manca. E scoprire cose nuove è sempre una bella sfida.

Dunque, l’antefatto: Danda ha comprato i biscotti del pescatore al Vecchio Panificio di Viserba, lo stesso dove vado io. Una sua amica li ha apprezzati e, attraverso Facebook, le chiede come poterli fare in casa. “Domando a Cristella, che sarà mai?”

E Cristella va, compra i biscotti, sbircia il cartellino con gli ingredienti e chiede “ma perché si chiamano così?”.

La risposta, gentile ed esauriente: “Del pescatore perché si conservano a lungo ed erano adatti da portare in mare, quando si stava fuori molti giorni”. Cercando in rete, non ho trovato riferimenti diretti alla Romagna. Piuttosto a diverse zone delle Marche e della Toscana (biscotti del pescatore o pan del pescatore).

In ogni caso, dal libro di Pellegrino Artusi ho preso ispirazione nella ricetta n. 569 (Biscotti croccanti II), che mi sembrava la più vicina a quella del panificio. Quest’ultima prevede l’uso della margarina, che io ho sostituito col burro. Comunque, giuro che mi sono venuti buonissimi. E per chi non ci credesse, ora metto ricetta e fotografie. Ah, scusate: domani ricomincio a lavorare in ufficio. Mi sa che andrò a riposarmi, dopo queste due settimane in casa a cucinare e pulire (ieri e oggi ho persino imbiancato una stanza, mai fatto prima!).

Buon appetito con i “biscotti del pescatore per Danda”. Continua a leggere