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Vuoi un part-time “generoso”? Diventa consigliere regionale.

Vignetta di Arnald, dal sito www.diversamenteoccupati.it

Ogni riferimento al post precedente NON è puramente casuale: leggo (e incollo subito qui sotto) l’articolo, intitolato “Gli stipendi della Regione”, pubblicato due giorni fa sul sito www.riminifuturo.it

Sì, lo so: non ho scoperto nulla di nuovo… Però, che rabbia! Non per il mio stipendio “normale” (e in fondo comunque dignitoso), ma per il “non stipendio” di chi , nonostante la buona volontà, è rimasto senza lavoro o non riesce a trovarlo, per tutti i tirocinanti sfruttati che non ricevono neppure un euro di rimborso spese, per i giovani che vorrebbero volare con le proprie ali e sono costretti a vivere sulle spalle dei genitori e dei nonni pensionati. Ma non si potrebbe abbassare un po’ questi super stipendi e usare le cifre così risparmiate per creare opportunità di lavoro? Attenzione: non assistenzialismo, ma incentivi ad assumere, a produrre, a rimettere in moto le macchine. Mah…

Gli stipendi della Regione.

Non male lo stipendio di un Consigliere regionale: da un minimo di circa 7.700 euro netti al mese,  ad oltre Continua a leggere

Sbarcare il lunario o conquistare la luna?

“Cerco qualsiasi lavoro per sbarcare il lunario”.

“Devi essere più precisa e determinata!”

“Ah sì? Allora: voglio diventare astronauta per conquistare la luna!”

Era una vignetta di Pat Carra, dedicata alle donne lavoratrici/donne disoccupate, pubblicata una quindicina d’anni fa. Eppure tuttora attuale.

Tutti i giorni, da più di trent’anni, Cristella sente richieste di questo tipo (“cerco qualsiasi lavoro” ). “Ma lei che lavoro sa fare?”  … “Tutto: mi adatto!”, è la risposta.

Non è facile dare risposte, specialmente in questi tempi, a chi ha tali aspettative. Di solito sono persone che arrivano anche da lontano, Continua a leggere

Chi non è atipico batta un colpo

Anche Cristella si porta il lavoro a casa: questo post lo dimostra

Anche Cristella si porta il lavoro a casa: questo post lo dimostra

Lavoretto, lavorino, incarico, cocopro, cococo, intermittente, a chiamata, somministrato, job-sharing, part-time, stagionale, tempo determinato, apprendistato, partita iva…

Ma quante sono le tipologie di contratto che vengono applicate – se e quando vengono applicate- ultimamente?

In uno scenario generale che vede il prestatore d’opera (chiamiamolo pure così) sempre più ricattabile (della serie: “se non accetti queste condizioni, sappi che fuori da questa porta c’è la fila di disoccupati che  lo faranno al posto tuo”), navigare informati è impresa quasi impossibile.

Una mano può venire dal servizio della Regione Emilia-Romagna che vede, per la provincia di Rimini, una referente di nostra conoscenza. Guarda caso: tale Cristella.

Collegandosi al sito www.atipici.net è possibile consultare diverso materiale informativo che potrà chiarire un po’ le idee su tutti i contratti diversi dall’ormai introvabile “dipendente a tempo indeterminato e a tempo pieno”. L’esperienza dice che molti lavoratori atipici non sanno neppure di esserlo… Continua a leggere

Quando il lavoro non è una lotteria

Nessuno è perfetto e si potrebbe certo fare ancora di più, se le leggi che ogni tanto qualche bravo politico tira fuori dal suo cilindro non ci costringessero a tornare indietro piuttosto che ad andare avanti… Però, onestamente, il servizio di Ballarò sui Centri per l’impiego “fa di tutta l’erba un fascio”.

Ballarò, 20 ottobre 2009

Gli operatori dei Centri per l’impiego di Rimini (Cristella compresa) in tutta coscienza non si riconoscono e pensano che – comunque e nonostante la crisi che non dipende da loro – a qualcosa servano. Non pensiamo di essere solo dei “passacarte”. I posti di lavoro non riusciamo ancora ad inventarli, ma riteniamo di svolgere dei servizi utili e di farlo con professionalità e disponibilità verso persone e aziende.

Ma forse la soluzione potrebbe venire dalla nuova moda: in una società che elogia il “velinismo” e istiga al gioco d’azzardo (lotterie, superenalotto,win for life), dove l’etica dello studio e del lavoro guadagnato col sudore è roba dello scorso millennio, la soluzione potrebbe davvero essere questa.

Scusate, ma se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.

Av salùt!

“Non inseguite ciò che non siete”

“Parlate con le altre donne dei vostri problemi”.

“Valorizzate ciò che siete e non inseguite ciò che non siete”.

“Sbagliate serenamente”.

Dell’intervento di Maria Cristina Bombelli su Jobtalk,il blog sul lavoro de Il sole 24 Ore, cito solo tre punti. Vale la pena leggerselo tutto andando alla fonte. Così come consiglio la lettura dell’articolo di Leonardo Maisano lì citato.

Due considerazioni, con l’amaro in bocca: ci sono troppe donne – che spesso si autoisolano nel mutismo – che pensano di poter essere Superdonne e temono la loro fragilità-normalità; ci sono troppi uomini ciechi e sordi.