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Ritorniamo a parlare del Surciuon

Mi scuso per la lunga assenza. Imperdonabile. Anche se cerco di scusare me stessa col solito refrain: “Facebook killed the blogger stars“.

Ok, non sarò una star, anche perché ho trascurato troppo Cristella. Una starlette? Neanche, visto il mio aspetto matronale. Una meteora neppure.

Una galassia! Sì, la definizione mi piace: tanta roba, quasi senza confini, un pout pourri di argomenti, che – prometto – ricomincerò a postate anche sul blog e non solo su FB.

Eccoci a noi.

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“Rimini città nuovissima”, ma è un articolo del 2 agosto 1952

L’archivio storico de La Stampa, consultabile online, offre infiniti spunti. Con la possibilità di effettuare ricerche avanzate si rischia di passare nottate intere a curiosare. Fra i tanti articoli che riguardano la nostra città, eccone uno pubblicato esattamente 68 anni fa.

“TUTTO ESAURITO SULLA SPIAGGIA ROMAGNOLA”. La guerra non aveva lasciato che rovine. L’affluenza di quest’anno oltrepasserà le 70 mila persone. Spiaggia incantevole e prezzi modici.

(Dal nostro inviato speciale), Rimini, 1 agosto 1952.

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Al cantéini ad Rémin (parte 1)

La movida, l’aperitivo, la gente alticcia che disturba il vicinato. Niente di nuovo, sotto il sole (o sotto la luna).

Adesso sono locali e localini alla moda, dov’è obbligo vestire all’ultima moda ed esibire il cellulare nuovo. Un secolo fa luoghi di incontro, soprattutto per gli uomini, erano le osterie, al cantéini, come racconta Gianni Quondamatteo nel suo insuperabile Dizionario Romagnolo Ragionato (ed. Tipolito La Pieve, Villa Verucchio, 1982), ricco di storie e riferimenti alla Rimini del passato.

Ecco cosa scrive Quondamatteo alla voce cantéina, usando il suo solito stile invidiabile:

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A Viserba: il bagnino e l’autismo

“Vuoi giocare con me?” Quando Paola ha sentito suo figlio rivolgersi con queste parole a un bimbo appena conosciuto in spiaggia si è commossa. Quella che per tanti è una semplice richiesta, alle sue orecchie è giunta come una sorpresa e una grande conquista. Il figlio di Paola, 5 anni, è infatti un bimbo con autismo. Bellissimo e silenzioso, di solito gioca da solo.

Un incontro come questo è all’ordine del giorno, alla spiaggia gestita dai fratelli Andrea e Athos Para, il Bagno 18 di Viserba. Grandi cartelli avvisano chi passa sul lungomare che lì le persone con autismo sono benvenute. Ci sono riportate le “10 cose da sapere sull’autismo” indicate dalla scrittrice Ellen Notbohm. Altri avvisi all’ingresso ricordano che il luogo non solo è accogliente, ma anche inclusivo.

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Fattore F: fratelli per sempre

Quando ho letto il libro di Bernadetta Cecilia Ranieri (Fattore F: fratelli per sempre), che è anche una mia collega, e quando ho scritto la recensione, sempre, senza smettere un minuto, ho pensato alla mia carissima amica Fulvia e alla sua sorellina Roberta.

Fulvia aveva tre anni più di me e nel periodo della giovinezza (io 20, lei 23 anni) ci siamo frequentate molto.

Ci capivamo al volo. Ridevamo e ci emozionavamo per le stesse cose.
Quando Fulvia aveva 16 anni era arrivata in famiglia una sorellina, purtroppo con sindrome di Down. Roberta, prima bambina, poi ragazza e poi donna, è sempre stata presente anche nel rapporto di noi amiche (c’era anche Silla, coetanea di Fulvia).

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