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Bird strike e il possibile aiuto di un “dissuasore di volatili”

L’attualità mi porta a tirar fuori dal mio archivio un articolo che avevo scritto nel 2009 per la rivista Rimini In Magazine.

Non sono un’esperta della materia, e tengo a precisare che non ho alcun intento di polemica: nell’articolo ho solo riportato quanto dichiarato dall’intervistato, il “dissuasore di volatili”, allora in servizio presso gli aeroporti di Rimini e di Cervia, Vittorio Pullè.

Veglio sui voli”

Decisamente simpatico ed originale. Di quelli che “se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo”… E’ riccionese ed opera negli aeroporti militari di Rimini e di Cervia uno dei massimi esperti italiani di “bird strike”.

Per scoprire cosa si cela dietro a questa definizione, partiamo con un’immagine difficile da dimenticare: l’ammaraggio sul fiume Hudson dell’Airbus A320 della US Airways che si salvò solo grazie all’abilità del suo comandante. Era il 15 gennaio 2009 e tutto il mondo si rese conto che quella circostanza fortunata, risoltasi senza vittime, poteva essere una tragedia. Cos’era successo? Un “bird strike”, cioè un impatto con volatili, in fase di decollo: oche provenienti dal Labrador, una specie migratoria e non stanziale per la zona di New York.

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Fabio Silvestri, il Ken Follett di casa nostra, sarà al Circolo nautico “Fossa dei mulini” giovedì 17 agosto.

Potrei definirlo “il ragazzo della porta accanto”. L’ho conosciuto nell’ambito dell’iniziativa viserbese di bookcrossing a cui ho dato vita un paio di anni fa insieme a due cari amici. Fabio arrivò alla nostra postazione, timidamente, portandoci tre dei suoi libri. Già questo mi meravigliò: un ragazzo così giovane, che dichiarava di fare un mestiere (il metalmeccanico) che niente aveva a che fare con la scrittura, aveva avuto la forza di pubblicare tre volumi?

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Pr’i mùrt us arnuvèva

Erano giorni di cambio, quelli del primo e del due novembre, di incontro tra arrivo e partenza. Una sorta di capodanno pagano, sicuramente dettato dai lavori agricoli completati, in attesa del meritato e doveroso riposo invernale dei terreni.

C’è da dire, anche, che fino al 1976 la giornata del 4 novembre era una festa nazionale, dedicata alla vittoria italiana nella prima guerra mondiale.

Quindi: uno, due e quattro novembre, tutti festivi. Niente scuola, niente lavoro.

Nei ricordi di Cristella bambina c’è la fotografia familiare della visita ai piccoli cimiteri dei paesi dove erano vissuti e dove ora riposavano i nonni e i parenti passati a miglior vita: Sant’Angelo, Sala di Cesenatico, Gambettola, Bulgaria, Macerone…

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Mèi qué che n’é in farmacia

Vivere a Viserba significa anche questo: potersi permettere la spesa slow, con annessi e connessi.

Quando si passa un po’ del proprio tempo (materia così preziosa) in fila in attesa del proprio turno, qualsiasi occasione è buona per riflettere. Potremmo definirla “filosofia paesana”.

Mi spiego. E, di conseguenza, spiego anche il titolo.

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Lgbt, Chiesa cattolica, sacerdoti accoglienti…

Le persone transgender e il loro rapporto con la Chiesa.
Un argomento delicato e di stretta attualità, di cui si è discusso il 4 luglio durante un incontro organizzato dalla parrocchia di Viserba Mare nell’ambito del ciclo estivo I Lunedì di Viserba.

In piazza, senza nascondersi, col pubblico che poteva liberamente accedere.

Anche il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi ha partecipato, in prima fila tra il pubblico, dimostrando interesse e concludendo col suo saluto.
Presenza non affatto scontata, ma decisamente significativa. Come coraggiosa è stata la scelta del parroco, don Aldo Fonti, di promuovere un approfondimento sulla condizione difficile e conflittuale vissuta da chi, credente o non credente, fa parte di quelle che papa Francesco definisce “periferie esistenziali”. Non solo transgender e transessuali, ma tutto un arcobaleno di realtà, uniche e variegate, che viene universalmente definito come “mondo Lgbt”.

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