Le cose che piacciono a me: “ne vale la pena”.

La storia inizia con una giovane e brillante Project Manager che mi invia un’e-mail per presentare la Corporate Academy con sede presso la società Prostand, membro con altre 26 aziende del consorzio Group Solution, che ha come partner industriale Italian Exhibition Group. Forse ho fatto un po’ di confusione e intrecciato le competenze e i… partnerariati.

Vabbeh! Una vera sfida, per chi, come me, pur avendo un’infarinatura di tre lingue straniere, ama usare di più le due lingue di cuore e di pancia, il dialetto romagnolo e l’italiano.

Niente paura, proverò a tradurre.

Innanzitutto: non a caso riprendo a scrivere sul blog, dopo una lunga pausa, proprio con questo argomento. La giovane e brillante “direttrice della progettazione” di cui sopra, infatti, mi ha caldamente spronato.

Alta come una giocatrice di basket, bionda e lungocapelluta come una modella, occhioni da far perdere la testa a chissà quanti ammiratori, la “piccola” ha l’età delle mie figlie (e per me sono ancora tutte delle bèle burdèle, nonostante il biglietto da visita così importante), ma nei suoi giudizi e nei consigli è diretta: “Come, non hai tempo per il blog, Cristella! Devi fare una promessa a te stessa per dedicargli il tempo che si merita, ne vale la pena.”

Ecco, allora, perché voglio raccontare di questa nuovissima realtà nata a Rimini ma aperta verso l’Europa, che abbraccia il mondo del lavoro e quello sociale, che parte per iniziativa di persone che dimostrano una passione rara, direi unica, verso tutto ciò che è sempre più difficile trovare: responsabilità sociale, scommessa sulle giovani generazioni, dignità del lavoro e investimento sul capitale umano… La vera ricchezza che può cambiare il nostro futuro e quello dei nostri nipoti.

Una Corporate Academy altro non è che una scuola di formazione aziendale, dove in cattedra salgono gli stessi imprenditori che hanno interesse a formare delle figure che rispondano in pieno alle esigenze delle rispettive aziende. Per questo la scuola riminese è stata chiamata Città dei Maestri. Questo modello di formazione nasce nel mondo anglosassone (Stati Uniti, Canada, Australia, ecc.) e in Europa si è sviluppato negli ultimi dieci anni. Grandi aziende o gruppi di aziende hanno fatto delle loro Corporate Academy un punto di forza; in Emilia-Romagna ne esistono 29 (il 50% di quelle presenti in tutta Italia!) e sono tutte in forte crescita in termini di utili, fatturato, occupazione e investimenti.

Ma in quale settore opera la scuola della Città dei Maestri?

Presto detto. Rimini è turismo, è ospitalità, è vacanza… Con la destagionalizzazione che ha cambiato il volto dell’accoglienza in riviera, Rimini è fiere e congressi, con il colosso del settore IEG (Italian Exhibition Group) che ha in calendario numerosissimi appuntamenti di ogni tipo e dimensione e ha creato la seconda grande industria del territorio dopo quella ricettiva.

Il progetto della Città dei Mestieri nasce per volontà di un imprenditore di quello che potrebbe definirsi “indotto”, ma in realtà è attività fondamentale per il settore: tutto ciò che gira intorno alle scenografie, gli allestimenti, i palcoscenici da cui mostrare il proprio prodotto o il proprio saper fare (know how?).

Questo imprenditore, come i suoi tanti colleghi, ha fatto un ragionamento: “Per allestire uno stand occorre essere un po’ falegname, un po’ elettricista, un po’ decoratore. Ma bisogna saperne anche di informatica, di impiantistica, di grafica, di design… Nessuna scuola insegna queste ‘materie’ (arti?) tutte insieme. Eppure ce n’è gran richiesta, perché le aziende del nostro territorio coinvolte sono numerose.”

In più, essendo questo imprenditore papà di due ragazzi con disabilità, le priorità professionali e personali si intrecciano, cambiando la scala di valori che siamo soliti trovare nella categoria.
Della serie: “Prima del profitto, c’è di più!” E tra i corsisti della Città dei Maestri, quindi, c’è spazio pure per giovani non pienamente autonomi, cosa che farà crescere anche i compagni di avventura.

Quindi? Dopo una prima esperienza formativa (“tranche”?) in cui le imprese hanno pagato direttamente i loro corsisti, hanno appena preso il via due percorsi formativi riconosciuti e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna grazie a all’Ente promotore Promimpresa.

Adeguandosi alla qualifiche categorizzate dalla Regione, uno dei corsi è per “operatore del legno e dell’arredamento” e l’altro per “operatore di impianti elettrici e solari fotovoltaici”, ma l’obiettivo di tutte le realtà coinvolte è far riconoscere a livello regionale la qualifica specifica di “allestitore stand fieristici”, con tutte le varie “unità di competenze” che coinvolge.

Prometto, parola di boy scout, che appena questo succederà, lo racconterò anche sul blog, perché sarà un bel traguardo per tutto il settore.

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