Facebook killed the blogger stars?

“Video killed the radio stars”…

Questa notissima canzone di qualche decennio fa oggi si potrebbe tradurre con “Facebook killed the blogger stars”.

Purtroppo le abitudini on line sono cambiate. Si è quasi sempre connessi: oggi con pc e telefonini, domani con orologi o chissà cos’altro…

Un bip bip continuo ci avvisa di una nuova notifica, anche di notte… e perdiamo attimi preziosi del nostro tempo per controllare, si sa mai sia una cosa importante.

Siamo diventati tutti dei guardoni. Siamo diventati tutti giornalisti, osservatori, critici, esperti d’arte e di cinema, amministratori pubblici…

Non ci limitiamo più ad essere tutti allenatori della nazionale di calcio, com’era fino a qualche tempo fa, soprattutto nei bar e ogni lunedì mattina.

Non sono più solo gli “umarell” a tenere d’occhio e criticare i lavori in corso di qualsiasi cantiere aperto ad ogni latitudine e con qualsiasi clima, occhi attenti e mani intrecciate dietro la schiena.

Tutti oggi possiamo parlare, intervenire, commentare, gridare, dire la nostra, far sapere agli altri cosa mangiamo e come vestiamo e dove andiamo.

Sono tanti, forse di più, quelli che, zitti zitti, controllano, sbirciano, origliano…

E il tempo, intanto passa.

Inutilmente?

Anche oggi, nella sala d’aspetto di un ufficio pubblico, su dieci persone sedute in attesa del proprio turno, nove dialogavano con lo schermo del loro smartphone. Un giovincello sui vent’anni addirittura cliccava e leggeva sull’aggeggio nello stesso momento in cui l’impiegato gli parlava. La sola persona che attendeva tranquillamente, con le mani libere e con lo sguardo perso in chissà quali pensieri, era una giovane signora col velo in testa.

E i blogger, in tutto questo?

Ecco, anche questo blog negli ultimi anni ha rallentato: dall’appassionata cadenza bisettimanale (!!!) dei post degli inizi è passato ad un vergognoso “quasi silenzio”, vivendo di rendita, in certo senso, riproponendo di tanto in tanto argomenti del passato.

Tutta colpa di Facebook?

Beh, diciamo la verità: lì le news corrono più veloci, c’è il botta e risposta immediato, sai subito chi ti sta leggendo.

Però… Però, il blog è tutta un’altra cosa, almeno per Cristella. E’ tuo, è uno spazio-archivio che accoglie ciò che ti piace e che vuoi condividere (ops! linguaggio feisbucchiano!)…

Insomma, morale della favola: come buona intenzione per il futuro, voglio riprendermi il mio spazio e ri-dedicare tempo alla mia creatura on line.

E mi torna in mente un saggio maestro che, già vent’anni fa, ebbe a dirmi: “Non perdere tempo in cose di poco conto, metti le tue risorse in ciò che ti piace e che sai fare!”

Al prossimo post, allora!

P.S.: Intanto, però, condivido questo post su FB, perché la visibilità è la visibilità. Benedetto Mark!

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