La cucina di Cristella: oggi cassoncini con le erbe di campagna

“E’ la stagione giusta per una bella passeggiata in campagna, con coltellino e cesto al seguito, per raccogliere le erbe commestibili.”

Beh, lo confesso: questo è rimasto, per ora, solo uno dei tanti “buoni propositi”. Ma avendo da tempo in mente un progetto culinario del sabato ben definito (cioè, avete presente quando una, stressata dal lavoro d’ufficio della settimana, nel week end si rilassa pulendo casa e cucinando a più non posso?), le erbette le sono andate a comprare dal mio amico Andrea, il fruttarolo poeta di Viserba.

Già scelte, una bella sportina piena. Sono solo da pagare, lavare e cucinare.

Quindi, attrezzata con tulìr, s-ciadùr e parananza, ecco che mi sono rilassata preparando per il web i miei “cassoncini romagnoli di primavera“.

 

 

 

 

 

 

Premetto che, rispetto alla preparazione dei classici cassoni (che uno da solo è una porzione che fa cena) si impiega un po’ più di tempo. Si tratta, infatti, di una versione mignon, adatta anche per aperitivi o merende della tradizione.

Come mostrano le foto ho usato due farciture diverse: una con le erbe e l’altra con pomodoro e mozzarella. Ma le varianti possono essere altre: salsiccia e patate, erbe e formaggi, eccetera eccetera.

Certo che il classico dei classici, quello che ricorda il sapore di mamma e di infanzia, rimane quello con le erbe di campagna e con solo rosole.

Ecco, dunque, la mia ricetta, documentata con foto.

Ho usato un chilo di farina, ottenendo 25 cassoncini. Se fossero troppi, una volta cotti si possono benissimo mettere in freezer. Si scongeleranno direttamente sul testo caldo. Una soluzione per ospiti improvvisi o per le cene di quei giorni in cui non si ha neppure il tempo per fare la spesa…

Ingredienti per l’impasto:

1 kg di farina

1/2 bicchiere di olio extra vergine di oliva

un cucchiaino di sale fino

un bicchiere di acqua tiepida

Ingredienti per la farcitura:

erbette miste di campagna

due cucchiai di olio

uno spicchio di aglio

sale q.b.

Preparazione

Sulla spianatoia (e’ tulìr) si impasta la farina con olio, acqua e sale.

Si preparano 25 palline (meglio lasciarle riposare almeno mezzora). Si tirano col matterello (e’ s-ciadur), ottenendo delle piccole piadine piuttosto sottili.

le palline di piada pronte per essere tirate col matterello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

piccole piade per i cassoncini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le erbe per il ripieno prima vanno lessate velocemente. Una volta raffreddate vanno strizzate con le mani per eliminare l’acqua in eccesso. Poi si tritano abbastanza finemente con un coltello e si fanno insaporire in una padella con olio, uno spicchio di aglio tritato, sale.

Ora si possono preparare i cassoncini: su ogni piccola piada si appoggiano un po’ di erbe, cercando di metterle solo su una metà e lasciare i bordi liberi.

qui la salsa, là le erbe...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La metà lasciata libera si piega sul ripieno e , utilizzando una forchetta, si sigillano i bordi.

come chiudere i cassoncini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco, i cassoncini sono pronti per la cottura sulla piastra o sul testo rovente (immancabile in ogni casa romagnola, chi non l’avesse può utilizzare una padella antiaderente).

cuocere sul testo

 

 

 

 

 

 

 

 

Tre -quattro minuti da una parte, altrettanti dall’altra. Per girarli, io uso un coltello a lama larga.

Direi che a questo punto il profumo avrà già attirato i commensali (ma guarda un po’… anche il Re Consorte).

Rìd, rìd, che la moj l'a t'à fat i casòun!

Buon appetito, con i cassoncini romagnoli “made in Cristella”.

Av salùt!

 

5 pensieri su “La cucina di Cristella: oggi cassoncini con le erbe di campagna

  1. Claudia & Topastro

    Che buoni… io adoro i cassoni!!! Grandi piccoli, con il pomodoro e mozzarella, con le erbette, funghi, scamorza, quello che vuoi!
    Ma tu non ci metti nè il bicarbonato nè un pizzico di lievito istantaneo nell’impasto??

  2. Claudia & Topastro

    Uh dimenticavo! Anche io, quando ero piccina andavo sempre a comprare la frutta e la verdura da Andrea. Anzi, dai suoi genitori. Ora non riesco ad andarci perchè la mattina lavoro…

  3. Cristella

    Claudia: no, né bicarbonato, né lievito. Però, lo usava la mia mamma e lo usano le mie sorelle (la loro è la versione “piadina” della zona verso Cesena-Cesenatico, con lo strutto più che con l’olio.
    Mia suocera, qui a Viserba, mi insegna la “piada”, con lo strutto o con l’olio, ma senza bicarbonato. Buone tutte e due le versioni! Prima o poi farò un video x Youtube con tutte e due: la piada di Rimini e la piadina di Cesena a confronto. Mi serve solo la principessa Number One come operatore tv, regista e addetta al montaggio. Da Andrea io vado il sabato o in estate anche la domenica 😉

  4. Claudia & Topastro

    Grazie del chiarimento! Io per essere certa di avere un buon risultato metto un po’ di lievito istantaneo. Comunque sono sicura che hai ragione: buone entrambe le versioni! La piadina è piadina!!! Attenderò il video quando riuscirai a realizzarlo 🙂
    Mi hai fatto venire voglia di andare da Andrea! La sua frutta e verdura è molto diversa da quella del supermercato!
    Ciao!

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