Le arti magiche del Grande Ciarlatano. Dorothy over the Rainbow

Della serie: “quando le favole non sono state scritte solo per i bambini”.

Cristella in questi giorni sta rileggendo per l’ennesima volta “Il mago di Oz“, di Frank Baum.

La protagonista è Dorothy (quasi come la Principessa Numero Uno), una ragazzina che un tornado ha portato lontana da casa, e la canzone del film più famoso tratto dal libro si intitola “Over the rainbow“.

La “mia” Dorothy sa il perché di questa coincidenza…

Ma vediamo a chi piace la storia del cervello trovato… A volte basta un mago, a convincerci delle nostre potenzialità (“pessimo mago, ma in fondo un brav’uomo“, questo Oz) .

L’indomani mattina lo Spaventapasseri disse ai suoi amici: – Rallegratevi con me: vado dal Grande Oz a farmi dare finalmente il cervello. Quando sarò di ritorno, sarò uguale a tutti gli altri uomini.

– Io ti ho sempre voluto bene così come sei, – gli dichiarò la piccola Dorothy con semplicità.

– E’ molto gentile da parte tua voler bene a uno Spaventapasseri, – egli rispose. – Ma son certo che ti farai di me un’opinione migliore quanto sentirai i formidabili ragionamenti che il mio nuovo cervello saprà formulare.

Poi il fantoccio salutò i suoi amici per recarsi alla sala del trono. Qui giunto, bussò alla porta.

– Avanti, – disse Oz.

Lo Spaventapasseri entrò e trovò l’omettino seduto davanti alla finestra, sprofondato nei suoi pensieri.

– Sono venuto a prendermi il cervello, – dichiarò con un certo disagio lo Spaventapasseri.

– Ah, già! Accòmodati in quella poltrona, ti prego. – riprese il falso Mago. – Spero che vorrai scusarmi se sono costretto a toglierti la testa, ma è necessario farlo per collocare il cervello nel punto giusto.

– Figùrati! – esclamò lo Spaventapasseri compìto. – Benvenuto chi mi toglie la testa, purché sia in grado di rimettermene una migliore!

Il Mago allora staccò la testa del fantoccio dal tronco e la svuotò della paglia che conteneva. Poi entrò nello stanzino dietro la sala del trono, pesò un’abbondante quantità di crusca, a cui mescolò un’intera scatola di spilli e una di aghi. Scosse il tutto ripetutamente e tornò a riempire la testa dello Spaventapasseri della nuova miscela, imbottendo di paglia lo spazio rimasto vuoto, in modo che il capo non perdesse nulla della sua forma originale. E, dopo aver ricollocato la testa sul tronco dello Spaventapasseri, gli disse:

– D’ora innanzi tu sarai un grand’uomo, perché io ti ho dotato di un’enorme quantità di cervello fino!

Immaginatevi la soddisfazione e l’orgoglio dello Spaventapasseri nel vedere esaudita la sua più alta aspirazione! Ringraziò il Mago con tutto il cuore e tornò dai suoi amici.

Dorothy lo guardò incuriosita.La sommità della testa dello Spaventapasseri presentava un vero bernoccolo: tutto cervello, senza dubbio!

– Come ti senti? – gli domandò la piccina.

– Molto saggio, per verità, – egli rispose tutto serio. – Quando mi sarò abituato all’idea di avere un cervello, sarò un vero sapiente.

3 pensieri su “Le arti magiche del Grande Ciarlatano. Dorothy over the Rainbow

  1. Cristella

    Princy: il principesco braccio è un po’ dolorante, neanche troppo, ingessato e steso sul divano, davanti al pc portatile, ancora attaccato alla principessa che si guarda un film in inglese 🙂 – le dita si muovono –
    domani pomeriggio abbiamo la visita, non vedo l’ora! un bacione da regina e principessa, grazie per il pensiero 😉

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