Il film sulla Domus del chirurgo: in 300 ad applaudire

Pubblicato (con qualche taglio) su Il Resto del Carlino il 18 giugno 2007

Oltre alla spiaggia, c’è di più: il Festival del Mondo Antico ideato da Marcello Di Bella ha convogliato in Riviera, da giovedì a ieri, migliaia di appassionati di arte e storia. Ieri mattina, giornata festiva e col sole giusto per starsene sotto l’ombrellone, le quasi trecento persone che si sono recate al Museo per l’anteprima del documentario sulla Domus del Chirurgo di piazza Ferrari rappresentano la risposta a chi afferma che la città non ascolta le proposte culturali. I lunghi applausi finali hanno sottolineato la qualità del film. Il regista Adolfo Conti ha saputo narrare, con grande scrupolo filologico e scientifico, la storia del medico riminese che operava nel sito scoperto nel 1989. Grazie al lavoro degli archeologi, che hanno portato alla luce reperti unici per l’epoca di riferimento (terzo sec. d.C.) è stato ricostruito il contesto non solo della taberna medica del chirurgo, ma anche di Ariminum, baluardo dell’Impero Romano in territorio gallico. L’ambulatorio, la sala per la degenza e per l’attesa dei pazienti, coi mosaici policromi e gli affreschi, da sole varrebbero l’apertura di un museo. Ma importanti, specialmente per la valenza sulla storia della medicina, sono gli oltre 150 strumenti chirurgici di ferro e di bronzo ritrovati e che per ora sono al Museo della Città. Quattro di questi, descritti da Galeno, servivano per interventi al cranio. Pare comunque che il medico riminese fosse specializzato in interventi ortopedici sui militari, allora piuttosto frequenti, vista la bellicosità dei tempi. Altri indizi (monete ed armi abbandonate) fanno pensare che il proprietario della Domus, medico-filosofo colto e ricco, di probabile origine greca, sia fuggito a causa del violento incendio, databile al 258 d.C., che distrusse la casa. Anche il sindaco Ravaioli, come amministratore e medico, ha apprezzato il documentario di Adolfo Conti. “Grazie alla contestualizzazione della vicenda personale del chirurgo all’interno della storia più grande di Ariminum – ha detto – il film è un formidabile strumento didattico, ma anche un esempio di come, oltre al turismo balneare, la nostra città abbia risorse storico-culturali di prim’ordine.”


M. Cristina Muccioli

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